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Inaspettato e benedetto come la manna dal cielo, un vento di levante si è palesato questa mattina sulle vele della Giraglia, scongiurando i timori della vigilia e le previsioni di bonaccia almeno nella prima parte della regata.

Invece intorno alle 9 si è alzato un bel venticello che ha anche increspato le onde e ringalluzzito gli equipaggi pronti a sfidarsi. Almeno venti nodi con raffiche anche superiori hanno accolto la flotta di 150 imbarcazioni che intorno alle 11 hanno iniziato le loro manovre di allineamento per lo start.

Poco dopo mezzogiorno, orario fissato per la partenza ufficiale della 64esima Giraglia, tutti gli iscritti si sono trovati non troppo vicini alla costa all’altezza del Forte di Santa Tecla. La giuria li ha fatti partire scaglionati coprendo un tratto a ritroso sino a Capo Verde dove era posizionata la prima boa, e da lì in poi è iniziata la marcia verso la boa sistemata nei pressi del nuovo porto di Ventimiglia, cui fa seguito quella nella rada di Agay, piccolo centro turistico sotto il massiccio dell’Esterel.

Quella boa segna la fine del primo lato, costiero, della regata: alla flotta non resterà che puntare la rotta verso sud, verso quell’isolotto – poco più di uno grosso scoglio – avamposto della Corsica, girarci intorno e iniziare il terzo e ultimo lato del percorso con obiettivo Genova.

L’arrivo nel capoluogo ligure potrebbe avvenire nel cuore della notte per le vele più veloci, abili e fortunate anche se non sembra a rischio il record di velocità stabilito nove anni fa da Esimit con un tempo di pochi minuti inferiore alle 15 ore.