video
play-rounded-outline
04:14

Niente ritorno in presenza al 100% nelle scuole italiane. La spinta, da molti ritenuta forzatura, del governo Draghi non avrĂ  esito positivo complice un pressing delle regioni poco propense a rimandare in massa i propri ragazzi tra i banchi.

La soluzione, se così si può definire, dal 26 aprile dovrebbe essere dunque una ‘classica’ via di mezzo. Per le scuole superiori si parla infatti di “forme flessibili” dal 50 al 75% in zona rossa, dal 60 al 100% in zona arancione e gialla. L’ufficialitĂ  del provvedimento è attesa al termine dell’odierno consiglio dei ministri che approverĂ  il nuovo decreto legge covid.

Al di lĂ  del consueto ‘balletto’, o ‘tira e molla’ che dir si voglia, Governo- Regioni cosa ne pensa il mondo scuola?
Abbiamo raccolto l’opinione di Paolo Auricchia, dirigente del Liceo Vieusseux di Imperia.

“Personalmente condivido la scelta della forbice a discrezione delle scuole – dice a Riviera Time. L’idea di forzare il rientro al 100% per tutte le superiori avrebbe posto dei problemi non indifferenti, credo sarebbe stato prematuro. Si è raggiunto un equilibrio tra didattica a distanza e in presenza nell’attuale situazione del 50% e forzare il rientro sull’ultimo mese non sarebbe stato opportuno neanche da un punto di vista didattico. Teniamo conto che una larga parte di utenza apprezza la dad e non vede favorevolmente il rientro in presenza con situazioni di rischio ancora oggettivamente rilevanti”.

Ad Auricchia abbiamo poi chiesto un’opinione personale anche sull’ipotesi test salivari come presidio sanitario per il rientro tra i banchi: “Credo che ci sarebbero dei problemi organizzativi – ammette. Bisognerebbe poi dimostrare l’affidabilitĂ  e la convenienza a farlo dal punto di vista sanitario. Allo stato attuale si tratta di un presidio ancora sperimentale e anche laddove si sono fatti degli screening di massa i contagi non sono scesi in maniera rilevante. Ritengo poi che far entrare a scuola tutti i ragazzi e fargli fare i test non sia bello dal punto di vista didattico educativo. La scuola è un luogo di incontro, accoglienza e fiducia”.

L’intervista completa a Paolo Auricchia nel videoservizio di Riviera Time.