giuseppe trucchi

Il consigliere comunale di Bordighera, medico ed ex primario di neuropsichiatria infantile, Giuseppe Trucchi interviene con una nota stampa sulla situazione dei servizi di psichiatria e neuropsichiatria infantile che “appare nella nostra provincia di Imperia veramente preoccupante. Nonostante l’impegno generoso e competente del personale medico e non medico si registrano criticità e carenze tali da rendere molto difficoltosa la fruizione del servizio da parte di persone spesso particolarmente fragili. Sia per la psichiatria che per la neuropsichiatria infantile l’organico in servizio è meno della metà di quello previsto. Intere zone del territorio sono quasi completamente sguarnite”.

“Nel nostro distretto di Ventimiglia e Bordighera – continua – per esempio il Centro di Salute Mentale, che rappresenta la cellula fondamentale su cui si basava la riforma psichiatrica degli anni ’70, si avvale delle prestazioni di un solo medico che non è oltretutto nemmeno sempre presente. Il Centro Diurno che ospitava sino a qualche anno fa circa trenta assistiti per progetti di semiresidenzialità ha completamente chiuso. Il reparto psichiatrico ospedaliero di Bordighera non esiste più. Era stato spostato a Imperia ma ora sopravvivono solo i 15/20 posti letto già esistenti presso l’ospedale di Imperia sempre molto richiesti e a mio parere non sufficienti alle necessità provinciali”.

“Anche la neuropsichiatria infantile presenta difficoltà operative enormi”, dichiara Trucchi. “I medici dedicati sono 4 o 5 per tutta la provincia, i tempi di attesa per le visite lunghi e specialmente sono molto difficili da garantire tutte quelle attività di rete tipiche di questa disciplina come ad esempio le consulenze regolari nelle scuole per l’inserimento e la assistenza ai bambini portatori di disabilità o di bisogni educativi speciali. Non parliamo poi della drammatica situazione degli adolescenti con disturbi psichiatrici acuti che risulta impossibile ricoverare, anche in caso di grave emergenza, a causa della totale assenza di reparti ospedalieri dedicati in tutta la Liguria. Non voglio andare oltre e mi rendo conto della difficoltà che esiste a reperire medici ed operatori specializzati. Segnalo però che parliamo di servizi assistenziali di base primaria importantissimi per un aiuto a persone e famiglie spesso gravemente sofferenti e indispensabili per la prevenzione di crisi sociali gravi come dimostrato da recenti fatti di cronaca”.

“Se non preserviamo questi servizi il SSN perde uno dei suoi fondamenti territoriali”, specifica Trucchi. “Per sensibilizzare i sindaci, la ASL e la Regione è stata lanciata da Scuola di Pace, Spes, Penelope, Cittadinanza Attiva, Tribunale dei Malati, Caritas e altre associazioni una petizione per raccogliere firme. Molte centinaia sono state già raccolte. Spero che i cittadini vogliano aderire numerosi. Gli operatori volontari dedicati a questa iniziativa saranno presenti in numerosi spazi pubblici nelle prossime settimane”.

“Se ognuno di noi non si attiva la sanità che conosciamo è destinata a impoverirsi”, conclude.