caco nagasaki
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Questa mattina all’Agriturismo Monaci Templari di Seborga, alla presenza delle autorità civili, è stato piantato dai bambini un albero di cachi. Una pianta particolare, la seconda generazione dell’unico albero resistito al bombardamento di Nagasaki.

L’iniziativa è partita da un’idea di Flavio Gorni, proprietario dell’agriturismo. Da lì è nata l’associazione Kaki Tree for Peace, presieduta da Enrico Barla. Chicca Bruzzone è la vicepresidente.

“Dall’albero di Nagasaki, grazie ad un agronomo ne sono stati creati altri che sono stati donati in molte parti del mondo come simbolo di pace e speranza,” spiega Barla.

Alla cerimonia erano presenti i rappresentati delle amministrazioni di Bordighera, Vallecrosia, Sanremo, Seborga e la principessa di Seborga Nina Menegatto. Hanno partecipato anche il referente condotta Slow Food Luciano Barbieri, il Presidente Unicef Colomba Tirari.

A mandare i saluti anche l’ambasciatore giapponese a Milano che ha voluto dare un messaggio: “L’albero madre sopravvisse al bombardamento nonostante fosse rimasto con metà del suo tronco bruciato. In seguito, Masayuki Ebinuma, un arboricoltore, curò l’albero e da esso fece nascere delle pianticelle. Trasmettiamo ai bambini del futuro i messaggi del potere della forza della vita e della tenacia nel superare le difficoltà. Impariamo l’importanza della pace.”

Questo albero è ancora più particolare perché è l’ultimo che arriva direttamente dal Giappone. “Sono state, infatti, vietate le importazioni di piante straniere,” spiega Barla nella video-intervista visibile a inizio articolo. L’idea dell’associazione appena nata è anche quella di creare nuove piante da questa appena piantata così da poter proseguire questa tradizione ed espandere il simbolo di pace a chi ne farà richiesta.

Ad aiutare nella cura della pianta saranno l’agrotecnico Giovanni Valenzano e l’agronomo Pierfranco Molinari.

Kaki Tree for Peace
Nella foto i soci fondatori dell’Associazione Kaki Tree for Peace