“Fate valere la vostra forza tranquilla, quella dell’amicizia e della solidarietà, vincerete voi questa sfida”. Con queste parole il Questore di Imperia, Cesare Capocasa, ha accolto gli oltre 700 ragazzi presenti, stamane, al Palafiori di Sanremo, riuniti in occasione di un dibattito sul cyberbullismo.

Gli alunni, provenienti dai comprensori scolastici di Sanremo, Bordighera e Ventimiglia, sono stati i protagonisti di questo incontro, fortemente voluto dal Questore di Imperia nell’ottica della vicinanza alle fasce cosiddette a rischio, tra le quali, certamente, si annoverano i giovanissimi.

L’incontro organizzato in collaborazione con la Onlus Fondazione Carolina, il cui fondatore, dr. Paolo Picchio, è proprio il papà di Carolina: “Io ho perso mia figlia a causa del cyberbullismo. Vorrei che cose del genere non debbano mai più accadere. Risvegliatevi, tornate alla vita vera, quella fatta di abbracci ai genitori e di sorrisi reali, non di emoticons e barriere virtuali”. A seguito di un video che vedeva ricostruiti gli ultimi attimi di vita della propria figlia, si è rivolto a una platea commossa e colpita dal male che un gesto, magari fatto con leggerezza, può provocare nelle persone. “Le parole fanno più male delle botte, eccome se fanno male”. Le stesse parole che Carolina ha scritto sui social prima di togliersi la vita, capaci di arrivare diritto al cuore di tutti i presenti.

Carolina era l’alunna dell’Onorevole Ferrara, all’epoca dei fatti maestra della ragazza.
Prima firmataria del ddl che poi si è trasfuso nella legge 71/17 sul cyberbullismo, la Ferrara era anch’ella presente oggi, in sala, in qualità di illustre relatrice, testimone di un’epoca che è cambiata, molto più social e – per questo – molto più pericolosa.
“Sarete voi la prima generazione di genitori digitali” – ha detto l’ex Senatrice – “voi per primi potrete istruire i vostri figli sul corretto uso della rete; noi, la generazione dei vostri genitori, è stata colta impreparata, ed è proprio questo lo scopo di questi incontri: rendervi consapevoli che il mondo digitale, ove reale e virtuale si fondono, può essere una risorsa ma anche una minaccia”.

Nel corso dell’incontro i giovani sono stati resi edotti delle conseguenze delle proprie azioni, con riferimento anche agli istituti giuridici che la nuova legge mette a disposizione della Polizia di Stato, fra tutti quello dell’ammonimento.
Ha affermato il Questore – “ho avuto il privilegio di emettere il primo ammonimento in Italia, un provvedimento finalizzato a prevenire il ricorso all’azione penale e a rendere il minore più consapevole del disvalore del proprio atto. La misura vuol essere un deterrente per incidere, in via preventiva, sui comportamenti dei soggetti di giovane età, bloccando l’escalation di condotte che polarizzandosi in direzione di vittime spesso vulnerabili, possono portare a conseguenze molto gravi.

Prevenzione e sensibilizzazione sono state le parole chiave dell’incontro, perché solo attraverso la prevenzione e l’informazione è possibile arginare questo fenomeno.
Gli Istituti scolatici, rappresentati stamane dal Prof. Novaro, referente provinciale per il cyberbullismo nelle scuole, sono stati coinvolti al fine di stilare un protocollo di attuazione, in collaborazione anche con la Prefettura e con le Forze di Polizia, per fronteggiare bulli e cyberbulli fin dai banchi di scuola, luogo ove, per eccellenza, nascono le prime animosità tra i ragazzi.
Non sono mancanti neanche i profili prettamente tecnici della materia, esposti dal Direttore Tecnico Capo Roberto Surlinelli, del Comportamento di Polizia Postale di Genova.

“La rete memorizza e registra tutto” è stato il monito di Surlinelli. “Chi agisce su internet pensa di non poter essere rintracciato; la Polizia di Stato è pronta a raccogliere la sfida. I dati da analizzare sono tanti, ma abbiamo specifici software e strumentazioni di ultima generazione”.

Presente in sala anche il Colonnello Mommo, Comandante Provinciale dei Carabinieri appena insediatosi ad Imperia, cha ha voluto sottolineare, con la sua presenza, l’importanza dell’iniziativa.
Il Questore, prima di lasciare i ragazzi, ha voluto rivolgere loro un appello “chiamateci sempre, aiutateci ad aiutarvi”.