Sanremo, la grave crisi di Rivieracqua sbarca in Consiglio comunale
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Si è tenuto ieri sera un Consiglio comunale monotematico sulla grave crisi finanziaria di Rivieracqua, la società creata ad hoc per gestire il servizio idrico integrato nel Ponente e che ora avrebbe debiti che si aggirano tra i 5 e i 6 milioni. L’assise è stata chiesta dalle minoranze sanremesi.

“Abbiamo chiesto questo Consiglio comunale monotematico per salvaguardare i dipendenti di Rivieracqua”, ha commentato il consigliere comunale di Forza Italia Simone Baggioli, “per salvaguardare le imprese che stanno operando e vantano dei crediti nei confronti di Rivieracqua, per la manutenzione e per salvare Amaie. La richiesta che avanziamo è comprendere come mai vi sia una mancanza di controlli dal 2015 al 2018”.

Ad aprire la discussione il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante, che ha relazionato sulla situazione e il lavoro che stanno svolgendo.”Noi stiamo predisponendo tutta la documentazione per presentare una proposta di ristrutturazione del debito o un concordato in continuità. Sicuramente c’è della preoccupazione perché intorno a questa attività vi sono delle ricadute molto vaste sulla collettività e sulle imprese che collaborano con Rivieracqua. Un eventuale dissesto della società avrebbe un effetto negativo sull’economia di tutta la Provincia. Per quello che riguarda la manutenzione degli impianti è quanto mai critica, soprattutto con la imminente stagione estiva”.

Problemi quindi anche di ordine pratico, ma le preoccupazioni vanno anche verso le ditte creditrici e i lavoratori. Mario Robaldo, capogruppo del Partito Democratico, ha sottolineato: “Rivieracqua va salvata perché già adesso ci sono dei lavoratori e delle imprese che hanno lavorato per Rivieracqua e non hanno ancora preso i soldi. C’è il discorso di Amaie, un’azienda che in questi anni si è sempre innovata, a differenza di altri che adesso stanno aspettando che Sanremo e Amaie facciano tutto il lavoro”.

Stando alla relazione del dott. Mangiante, il conferimento della società sanremese Amaie in Rivieracqua potrebbe risultare dannoso per entrambe le società visto il grave squilibrio finanziario. Prima di parlare di conferimento è quindi necessario, secondo il presidente, risolvere la situazione economica di Rivieracqua. Una proposta arriva dal capogruppo del Partito Democratico Mario Robaldo: “Quello che ho proposto era una discorso da fare con la concessione. Amaie fino al 2030 ha una concessione di 1800 litri al secondo, circa 50 milioni all’anno, e questo potrebbe essere da garanzia per andare a risanare questo buco e permettere ad Amaie di entrare”.