Visco Gilardi e Mariuccia
Nella foto Visco Gilardi e Mariuccia

Sarà inaugurata mercoledì 22 febbraio alle ore 10 presso la sala consiliare di Palazzo Nota a Sanremo alla presenza dell’assessore alla Cultura Silvana Ormea e dal segretario nazionale dell’associazione nazionale degli ex deportati nei campi nazisti Leonardo Visco Gilardi figlio di Ferdinando Visco Gilardi importante figura del CLN Alta Italia e deportato politico nel Durchgangslager di Bolzano.

Saranno presenti inoltre i rappresentanti dell’Anpi provinciale e dell’Isrec oltre agli studenti del liceo Cassini di Sanremo con letture ed esecuzioni musicali da parte di Note Libere “Giovane Orchestra della Riviera dei Fiori”.

Nel mese di gennaio, in occasione della settimana del Giorno della Memoria è stato presentato dalla sezione ANED Savona e Imperia, il libro scritto dal prof Costantino Di Sante sui crimini di Bolzano, con l’inaugurazione della mostra “Oltre quel Muro” prosegue la presentazione di documenti inerenti alla deportazione politica e razziale nel campo di Bolzano.

La mostra documentaria realizzata grazie alle ricerche di Dario Venegoni attuale presidente nazionale dell’associazione degli ex deportati nei campi nazisti figlio di Carlo Venegoni e Ada Buffulini entrambi membri della Resistenza e deportati nel campo di Bolzano e da Leonardo Visco Gilardi per conto della Fondazione Memoria della Deportazione con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica, il progetto ha beneficiato di un contributo della Commissione Europea. 

La mostra viene allestita con 26 pannelli dove vengono presentati per la prima volta decine di documenti inediti che raccontano e testimoniano come ha fatto Ferdinando Visco Gilardi nome di battaglia “Giacomo” con Ada Buffulini con la fitta corrispondenza per incessante attività clandestina che coinvolse centinaia di persone fuori e all’interno del Lager di via Resia, in aperta sfida alle SS.

Il campo di Gries-Bolzano di via Resia entra in funzione nell’agosto 1944 dopo che il campo di Fossoli viene smantellato dai nazisti con l’avanzata degli alleati e la liberazione di Roma.

Progettato per 1.500 prigionieri su di un’area di due ettari, con un blocco esclusivamente femminile e di 10 baracche per gli uomini, viene successivamente ampliato e raggiunge una capienza massima di circa 4.000 prigionieri. Il campo di concentramento (Polizei – Durchgangslager) di Bolzano ed ha ereditato dal campo di Fossoli tutta la struttura gestionale della SS, tra cui il comandante del campo Karl Titho che ne rimase il comandante fino alla chiusura il 3 maggio 1945.

Il campo di Bolzano fu gestito interamente dalle SS di Verona, e furono internati a Gries soprattutto prigionieri politici, partigiani (o familiari di partigiani presi in ostaggio), ebrei, “zingari” e prigionieri alleati, donne e bambini, Bolzano insieme alla Risiera di San Saba (l’unico campo di sterminio sul suolo italiano) sono stati i ” centri” nevralgici della deportazione, dell’internamento e dello sterminio di prigionieri.

Nel suo studio sul campo pubblicato nel giugno 2004 (Uomini, donne e Bambini nel lager di Bolzano), Dario Venegoni Presidente dell’Aned Nazionale e figlio di Ada Buffulini e di Carlo Venegoni antifascisti e deportati entrambi nel lager di Bolzano, documenta i nome e le generalità di 7.809 deportati, e ipotizza che il numero complessivo dei deportati in questo campo si sia aggirato attorno alle 9.500 unità. Numerosi sono i trasporti che tra l’estate 1944 e il febbraio 1945 partono per Ravensbrück, Flossenbürg, Dachau, Auschwitz, e per Mauthausen, portando migliaia di deportati che non fanno più ritorno.

Sulla base del lavoro di ricerca di Italo Tibaldi, Dario Venegoni ha documentato i nomi di 3.405 deportati verso i campi del Reich, e di 2.050 uomini, donne e bambini che da quel viaggio non hanno fatto ritorno. Nel campo fu attivissima una organizzazione di resistenza, in stretto contatto con una struttura di appoggio esterna. Decine di persone, dentro e fuori del campo, sono impegnate in una pericolosissima attività di assistenza ai deportati, con particolare attenzione a coloro che vengono inseriti nei trasporti verso i campi di sterminio.

Tra i prigionieri vi era anche Mike Buongiorno che nel settembre 1944 fu arrestato dalle SS, perché facente parte della lotta partigiana e condannato a morte dalle SS dopo essere stato rinchiuso a San Vittore, venne deportato come “Triangolo Azzurro” prima a Bolzano dove anche lui subì terribili torture e sevizie e successivamente venne deportato nel campo di lavoro di Reichenau dove sopravvisse.

Nel 2000 a Verona si tenne il processo a uno dei carnefici del lager Michael Seifert e grazie alle testimonianze dei sopravvissuti venne condannato all’ergastolo dopo la sua estradizione dal Canada.

La storia della Resistenza antifascista e del coraggio di Ferdinando Visco Gilardi, della moglie Mariuccia, di Ada Buffulini, Laura Conti, Franca Turra, Armando Sacchetta, Carlo Venegoni, Gigi Cinelli, Renato Serra e di un gruppo di sacerdoti tra cui Andrea Gaggero e Daniele Longhi nel lager, nelle condizioni difficilissime di una città come quella di Bolzano sottratta alla potestà italiana e di fatto annessa al Terzo Reich, in un contesto reso particolarmente difficile da ragioni di carattere politico, ma anche etnico.

In un contesto dove a condurre la lotta armata contro i nazifascisti furono un gruppo di persone che misero a rischio la propria vita per portare solidarietà e aiuto ai deportati di via Resia.

Bolzano non era Mauthausen o Auschwitz, ma la verità è che in nessuno altro lager condotto direttamente dalle SS in Europa si riuscì ad organizzare qualcosa di paragonabile a quello che si organizzò a Bolzano, decine di persone furono sottratte alla morte facendole fuggire dal campo o dai treni che muovevano verso i campi di sterminio al di là del Brennero, per oltre nove mesi dal luglio 1944 per tutto il mese di aprile 1945 un’organizzazione ramificata e complessa seppe tenere viva la Resistenza contro i nazifascisti, infondendo coraggio in migliaia di prigionieri.

La mostra sarà visitabile per le scolaresche e la cittadinanza nei giorni di 22, 23, 24 (solo pomeriggio), 25 e 26 febbraio con orari dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

L’inaugurazione sarà visibile con la diretta sulla pagina Facebook Aned Imperia e provincia, l’ingresso per le visite al pubblico è gratuita.