palazzo Bellevue

I sindacati Cgil-Fp, Cisl-Fisascat e Uil-Fpl intervengono con una nota stampa sul servizio ASH del Comune di Sanremo.

“Ad oggi le OO.SS ancora impegnate nella risoluzione della GRAVE problematica legata alla Struttura di Casa Serena che coinvolge 110 lavoratori e circa 95 ospiti, si ritrovano a gestirne un’altra di pari gravità.

Oggi sarebbe dovuto avvenire il passaggio dei lavoratori occupati da più di 10 anni presso la Cooperativa Nuova Assistenza e assegnati al Servizio ASH del Comune di Sanremo con la qualifica di Assistenti scolastici, ma ciò non si è potuto concretizzare per via del diniego da parte della Cooperativa subentrante.

Ostacolo è il Capitolato, redatto dal Dirigente del Comune, dove è stato inserito un tassativo requisito, ossia che, per svolgere tale ruolo il lavoratore deve avere il titolo di Laurea, pertanto il nuovo appaltatore non ritiene di poter assumere chi fosse sprovvisto di tale titolo.

Siccome il titolo non era né obbligatorio né previsto nessun operatore ne ha possesso e quindi il servizio non potrà partire.

È però utile far comprendere quanto tutto ciò sia assurdo e inefficace, infatti le attività alle quali sono chiamati ad operare questi lavoratori rendono irragionevole il requisito del titolo di Laurea specifico di Educatore Professionale considerando che, tale personale, non andrebbe ad operare in nessuna attività correlata al profilo professionale di quella figura. Ma eseguirebbe, come da sempre, attività di supporto al bambino aiutandolo nei suoi bisogni alla persona e non avrebbe nessun compito di insegnamento e né riferibile all’Educatore Professionale.

Ma sembra che il Comune abbia grosse difficoltà nel gestire i Servizi Sociali considerando che questo appalto è stato assegnato nel 2009 per la durata di tre anni alla Cooperativa Nuova assistenza, rinnovato per altri 3 e successivamente è prorogato per altri 6 anni ma, nel corso di tutto questo tempo, non ha minimamente provveduto, semmai ce ne fosse stata necessità di legge, a far sì che il personale si riqualificasse con titoli diversi rispetto a quelli dichiarati.

La preoccupazione della quale si fanno carico le OO.SS è per tutti quei lavoratori che dal 15 di settembre sono a casa senza stipendio e di tutte le famiglie che ad oggi si ritrovano senza un Servizio Sociale indispensabile.

Considerando inoltre che si tratta di utenti con disabilità è inconcepibile e inaccettabile bloccare o semplicemente sospendere anche per un solo breve periodo un servizio sociale di tale rilevanza e delicatezza.

Le OO.SS sono pronte a ricorrere nuovamente all’Illl.mo Prefetto al fine di evitare che questa situazione si protragga nel tempo”.