A villa Ormond, lo scorso martedì 20, si è svolta la presentazione del libro autobiografico del giornalista Arturo Croci il cui titolo, “Coma – La vita in un altro tempo” (Patrician Press 2018), altro non è che lo stato clinico nel quale l’autore ha compiuto il percorso nell’aldilà, andata e ritorno. Il libro racconta la vita che l’autore ha vissuto in coma nel reparto di terapia intensiva degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dal 15 dicembre 2005 al 9 gennaio 2006 in seguito ad un aneurisma all’arco aortico con disseccamento dell’aorta.

Tredici anni fa era pressoché impossibile sopravvivere a tale patologia ma grazie alla professionalità e al coraggio del Dott. Maurizio Tespili, alla forte fibra del paziente e anzitutto all’amore per la vita, Arturo Croci non solo ha evitato di essere strappato alla vita, ma è tornato di qua con le sue funzioni cerebrali indenni, ed ha compiuto sforzi indescrivibili, nei quattro anni successivi, fino al recupero della mobilità.

Arturo Croci, nato a Vernasca nel piacentino, diede vita nel lontano 1975 a Flortecnica, una rivista mensile ancora oggi molto diffusa tra i florovivaisti italiani e ha sempre avuto un legame particolare con il ponente ligure dove è orgoglioso di avere una notevole concentrazione di amici pur avendo viaggiato molto in tutto il mondo. E gli amici veri non si sono fatti pregare; alla presentazione del suo libro, Arturo ha raccolto una eccezionale quantità di qualificate presenze. Lo ha sottolineato il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, nel suo discorso introduttivo: in poche altre occasioni mi è capitato di vedere tanti floricoltori e tutti i dirigenti degli enti pubblici e delle associazioni del settore florovivaistico. Difatti erano presenti Beruto Dr.ssa Margherita, direttore dell’Istituto Regionale per la floricoltura, Santamaria Dr.ssa Sandra, presidente della locale sezione di Confagricoltura, di Gimelli dott. Fiorenzo, direttore del Centro Ligure per il florovivaismo, di Franco Barbagelata, direttore del mercato fiori, Claudio Bagnoli già direttore della locale Unione Agricoltori, Ancef e assessore alla floricoltura, Ennio Fazio, già sindaco di Ceriale e Presidente della sezione piante e Fiori del Copa-Cogeca dove operava anche Arturo come portavoce delle tre organizzazioni professionali italiane.

Tanti altri gli amici che sono intervenuti vivacizzando il dibattito condotto e guidato da Rinaldo Sartore, pioniere della floricoltura per le rose in vaso e amico di lunga data di Arturo. Fra gli intervenuti: Valter Pironi, già direttore della Scuola di Minoprio, Chicco Pastorino, fondatore della Scuola Pianeta, Tito Schiva e Enrico Farina, rispettivamente ex direttore e ricercatore dell’Istituto Sperimentale per la Floricoltura.

Il Dott. Eugenio Nocita, Assessore alla cultura ma anche chirurgo, oltre all’intervento sui contenuti del libro, è stato chiamato a spiegare gli effetti del coma farmacologico.
Alberto Gulglielmi Manzoni è stato capace di riassumere in modo efficace la carriera di Arturo Croci, ponendo l’accento, fra l’altro, su alcuni aspetti della filosofia di vita dell’autore che possono sfuggire a una analisi superficiale.

Il libro si conclude infatti con una citazione di Carlos Castaneda che l’autore ha fatta sua e che sintetizza la volontà di continuare a lottare per vivere “ognuno di noi deve far fronte a delle sfide … le sfide non sono ne buone ne cattive … sono solo sfide”.
Il Saluto finale di Arturo … “spero che la mia esperienza serva ad aiutare gli altri a vivere pienamente la vita … viva la vita”.