La scorsa settimana, dopo l’approvazione del bilancio 2018 di Rivieracqua, società pubblica creata per la gestione del servizio idrico integrato nel Ponente ligure, il comune di Sanremo e il comune di Taggia si sono impegnati a confluire Amaie e Secom in Rivieracqua.
Due passi fondamentali in vista dell’udienza sul concordato preventivo della società che si terrà tra alcuni giorni.
Giovedì 5 settembre la questione approderà in consiglio comunale a Sanremo. Abbiamo parlato della situazione con il segretario generale provinciale della CGIL, Fulvio Fellegara.
“Ci siamo incontrati ieri con il sindaco Biancheri, l’assessore Rossano, insieme ai colleghi di CISL e UIL. Il livello di preoccupazione rimane alto. È chiaro che la priorità che abbiamo indicato è quella di salvaguardare la gestione pubblica del servizio idrico. Dobbiamo quindi salvare Rivieracqua perché un fallimento ci porterebbe verso un bando europeo e il conseguente affidamento del servizio a un privato che potrebbe venire da fuori il nostro territorio. Sarebbe un impoverimento enorme,” commenta.
L’11 settembre il giudice si pronuncerà sul concordato di Rivieracqua. Non si può far altro che attendere; ma se dovesse andare secondo le speranze degli amministratori locali saranno poi diverse le sfide e i rischi da superare anche per i lavoratori.
“In quel caso – spiega Fellegara – si dovrà agire celermente. Innanzitutto il conferimento del ramo idrico di Amaie significherebbe lo scorporamento con il ramo elettrico. Quest’ultimo resterebbe da solo e nei prossimi anni dovrà trovare una compatibilità economica immediata per sopravvivere e poi dovrà tendere alle famose 100 mila utenze previste dalla legge per poter partecipare ai bandi futuri e mantenere il servizio.”
“In secondo luogo – prosegue – se il servizio idrico nel Ponente, da Ventimiglia al dianese, è garantito nonostante le incertezze, le rotture e i problemi, lo dobbiamo ai lavoratori di tutte le aziende (Rivieracqua, Amat, Aiga, Amaie, Secom, 2i Rete Gas) che stanno lavorando a ritmi enormi, dando più di quello che è dovuto. In questa situazione di incertezza che vede Rivieracqua, Amat e Aiga in concordato, lavorano senza sapere quale sarà il loro futuro. Il nostro compito sarà quindi garantire i livelli contrattuali, il mantenimento dei contratti integrativi di Amaie, il miglioramento dell’organizzazione, come ad esempio il dianese dove ci sono state difficoltà operative per le note carenze di organico.”
Il segretario della CGIL conclude ricordando anche i lavoratori indiretti: “Oltre ai 200 operai diretti, dobbiamo anche pensare a quelli indiretti, dipendenti delle aziende creditrici di Rivieracqua. Parliamo di un totale di 500 persone e famiglie. “
L’intervista al segretario Fellegara nel video-servizio di Riviera Time.