Gazzelle al Festival di Sanremo? In tanti hanno pensato fosse ‘fuori luogo’, con i suoi occhiali e le sue felpe Adidas come seconda pelle. E lo dice pure lui: “Io voglio essere me stesso, non mi interesse se appaio fuori luogo. Sono voluto venire al Festival perchè su questo palco ci sono stati alcuni dei miei cantanti preferiti come Vasco, Bersani o Lucio Dalla. Quindi c’è da fidarsi. Il palco è il mio luogo ideale, insieme al divano: ci vorrebbe un divano sul palco.”

Il cantante romano si apre alla stampa: “Ciò che amo del mio lavoro, cioè fare musica, è l’energia che c’è nell’aria e poi ti entra dentro. Per ora il resoconto delle due serate è bello, la canzone sta piacendo ai fans, che è la cosa più importante, e mi ha scritto anche chi non mi conosceva prima. Personalmente avrei preferito l’altro brano che, prima o poi, pubblicherò perchè molto inglese con un beat anni90. Mi piace molto.”

Colpisce la sua tranquillità, lo scorrere della vita e lui che sembra rimanerne spettatore: “Il tempo più bello, è il tempo perso. Adoravo stare in piazzetta. Oggi i ragazzi vanno a scuola iphone, social, tik tok, per fortuna io non ero così ma è vero anche che questa nuova generazione ha visto il mondo fallire: prima la pandemia poi le guerre. Se a 16 anni mi avessero detto di rimanere chiuso in casa, avrei tirato le testate contro il muro. Penso che a 21-22 anni dovresti goderti la vita e invece molti ragazzi devono fare i conti col successo. A quell’età penso sia molto difficile gestirlo.” E, inconsapevolmente, viene incontro al discorso fatto, poco prima, da Sangiovanni in sala stampa.

E sul discorso Flavio Bruno Pardini, in arte Gazzelle, commenta: “Non cerco però la fama, non amo i riflettori. Soltanto amo il mio lavoro, scrivere le canzoni, e lo farei anche se non mi ascoltasse nessuno come quando avevo 14 anni. Il Festival è una terapia d’urto per recuperare gli anni in cui non mi sono fatto vedere ma non pensate che ora sarò sempre al centro della scena. “

Sale sul palco del roof anche Fulminacci che lo accompagnerà domani sera in ‘Notte prima degli esami’: “E’ un omaggio a Venditti, è una canzone stupenda e che conoscono tutti. Dai giornalisti in sala, ai loro figli. E’ una canzone unica: perchè nessuno l’ha scritta prima e nessuno dopo. E’ un po’ come l’inno di Mameli (che mi piace) ma nessuno lo potrà rifare. E tra l’altro compie 40 anni” E il compagno di cover dice: “Lo invitai per mostrargli casa nuova, prendemmo un thè caldo e con la sua solita tranquillità me lo chiese.” Gazzelle incalza: ” Non mi piacciono le collaborazioni fini a sè stesse, voglio che dietro ci un rapporto ed un motivo artistico. ”