Un giallo tra passato e presente, nel quale il periodo della persecuzione nazifascista a Sanremo e nel ponente ligure contro la comunità ebraica diventa lo scenario di un’indagine al cardiopalma, alla ricerca di una collana Van Cleen & Arpels del 1925, il pezzo più pregiato del tesoro trafugato alle SS dai partigiani in un violento agguato a Bordighera. A far scattare le ricerche è proprio un omicidio all’hotel Royal: la vittima è un dirigente pubblico bavarese, collezionista di oggetti del passato nazista.

Da questo intreccio parte il nuovo romanzo di Achille Maccapani “Sanremo e il tesoro di Hitler” (Fratelli Frilli Editori), nel quale il commissario di polizia Francesco Orengo si ritrova ad indagare alternando l’utilizzo degli strumenti investigativi con la lettura dei volumi di storia locale e dei documenti custoditi presso gli archivi riservati del Viminale.

Questi e altri particolari saranno raccontati dall’autore (attualmente segretario comunale presso i comuni di Quiliano, Airole, Olivetta San Michele e Castel Vittorio) in occasione della prima presentazione nazionale, prevista per sabato 4 marzo, alle ore 17, presso la sala punto d’incontro Coop Sanremo (g.c.) – corso Matuzia 113. L’evento è organizzato dal Club per l’Unesco di Sanremo, in collaborazione con Coop Sanremo. A condurre la conferenza sarà il prof. Remigio D’Aquaro. Il bookservice è curato dalla libreria Ubik Sanremo.

“Lo spunto principale di questo giallo”, spiega Maccapani, “è nato dalla lettura di alcuni saggi dedicati a questo periodo storico. E in particolare dalla vicenda del vicesegretario del comune di Sanremo Giulio Osimo, decaduto dalla carica a seguito delle leggi razziali, per via delle sue origini ebraiche, in seguito incarcerato e deportato ad Auschwitz dove morì”.

Il giallo alterna due filoni narrativi: le indagini del commissario Orengo e la vicenda storica dell’ex segretario comunale Riccardo Luzzati che, assieme alla moglie Esther, si trova costretto a trasferirsi via mare da Ventimiglia verso Nizza, salvo poi tornare a Sanremo con una finta identità, passando lungo le colline della frontiera di entroterra tra Sospel, Olivetta San Michele, Collabassa, Brunetti, Perinaldo e San Romolo, prima di essere catturato con la consorte dai nazisti. La collana Van Cleen & Arpels era il regalo di nozze per la moglie e nel corso dei decenni si è trasformata in un monile di elevatissimo valore, menzionato nel dark web tra i ricercatori di gioielli.

Durante l’indagine, il commissario Orengo affronta ogni tipo di ostacolo tra sorprese, colpi di scena, aggressioni, momenti concitati e quelle pause, anche gastronomiche, con l’immancabile cinghiale e un buon calice di Rossese, vissute a Castel Vittorio, per poi giungere alla soluzione finale.

Come sottolinea Bruno Morchio nella prefazione, questo romanzo è “sospeso tra la geografia e la storia” ed è contraddistinto dalla “forza evocativa dei luoghi” nei quali hanno combattuto durante la Resistenza “le brigate partigiane (alle quali apparteneva, tra gli altri, il giovane Calvino)”.