Dopo il successo di Vittorio Sgarbi, applauditissimo nel suo “Michelangelo”, l’intensa interpretazione di Ambra Angiolini e Matteo Cremon ne “la Guerra dei Roses” e il travolgente “Un’ora di tranquillità” per la regia di Massimo Ghini,  la stagione teatrale del Casinò continua con un nuovo appuntamento da non perdere. Il 6 gennaio alle ore 21.15 sarà Serena Autieri a presentare la sua  “Sciantosa”, personaggio da sempre affascinante. Le prevendite sono aperte presso la biglietteria del Casinò.

 

Sull’onda dello straordinario successo con cui è stata accolta da  critica e pubblico nelle prime tappe italiane, Serena Auteri parte in tour con il suo One Woman Show “La Sciantosa. Ho scelto  un nome eccentrico”, spettacolo scritto da Vincenzo Incenzo e diretto da Gino Landi.

“Ho voluto rileggere in chiave nuova ed attuale il caffe chantant – racconta Serena – con un lavoro di ricerca e rivalutazione nel repertorio dei primi del ‘900, da brani più conosciuti e coinvolgenti, quali ‘A tazz’e cafè e Come factte mammeta sino a perle nascoste come Serenata napulitana e Chiove, oggi ascoltabili solo con il grammofono a tromba. Tra una rima recitata e una lacrima, intendo riportare al pubblico quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni e americani, che Napoli ha ruminato e restituito al mondo nella sua inconfondibile cifra. Ho voluto fortemente mantenere il clima provocatorio e sensuale di quei Caffè e ricreare in teatro quel rapporto senza rete con il pubblico, improvvisando, battibeccando fino a coinvolgerlo nella “mossa”, asso nella manica di tutte le sciantose. Nasce così ogni sera uno spettacolo nuovo e allo stesso tempo eterno. In fondo, dai tabarin ai talent show nulla è cambiato; la storia de “La Sciantosa” è una storia che non finirà mai.”

Dice l’autore Vincezo Incenzo: “Incontrare la “sciantosa”  vuol dire aprire un baule magico con un immenso tesoro dentro. Vuole dire tuffarsi anima e corpo nell’oceano della tradizione classica e allo stesso tempo abbracciare le radici della modernità. ‘A tazz’ e cafè, Come face?e mammeta, I’ te vurria vasà, prima di essere meravigliose canzoni sono testimoni e sentinelle di un mondo e di un’epoca da proteggere, di un tempo e di uno spazio in cui germogliano i princìpi tuS della cultura dello spettacolo che verrà. Serena Autieri entra a  schiaffo, con i panni di Pulcinella nei luoghi e nei codici del Caffè concerto e del varietà, ed è subito Napoli, arte di arrangiarsi, gioia e disperazione, mare romantico e Vulcano incandescente. E’ guerra, colera, miseria ma è anche resurrezione, sorriso, amore.”