sergio scibilia

Sergio Scibilia, segretario provinciale Confesercenti Imperia e Domenico Alessi, presidente cittadino, intervengono con una lettera aperta al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri.

“Finché una edicola c’è, rimane una luce che si vede da lontano.

Purtroppo tante di queste luci negli ultimi anni si sono perse, tante edicole hanno chiuso e tante altre chiudono, una dopo l’altra.

Negli ultimi 15 anni più della metà delle edicole italiane ha chiuso.

Quelle che rimangono devono fare i conti con una progressiva diminuzione delle vendite dei giornali e con un rischio di estinzione che è dietro l’angolo.

Finché un’edicola c’è resta ancora un po’ di quella socialità che contraddistingue le nostre vite, il giornale comprato all’edicola di prima mattina, le riviste per la mamma, i giocattoli per i bambini, le figurine che ci ricordano quando eravamo piccoli anche noi.

Finché un’edicola c’è ci sarà un presidio di democrazia, un punto di informazione per tutti i colori.

Ma oggi signor Sindaco, alla luce delle recenti scelte fatte dal Comune di Sanremo e alle imposizioni ai chioschi comunali che ospitano edicole, ci viene da chiederci “E se anche questa edicola fosse chiusa? Cosa rimarrebbe di questa strada altrimenti buia e desolata?”.

Non rimarrebbe nulla, un vuoto. Sappiamo che dove ci sono esercizi commerciali aperti la città è più viva e sicura. E le edicole in questo contesto giocano un ruolo importante.

Ma poi, se anche questa edicola dovesse chiudere, un’altra luce si spegnerebbe.

Eppure spesso siamo a far proclami, “le piccole librerie che chiudono, libri che non si leggono, l’importanza di essere informati. “

Ogni giorno le edicole già combattono con gli editori la solita lotta di Davide contro Golia ed il guadagno sui quotidiani rimane appena un decimo del prezzo di copertina.

Signor Sindaco finché un’edicola c’è è una decisione nelle sue mani, nella scelta della sua Amministrazione Comunale di non stringere la corda che già accarezza gli operatori che hanno i chioschi di proprietà pubblica, costretti in piena pandemia dal nostro Comune a fare importanti investimenti di rimodernamento delle strutture.

Sig. Sindaco ripensi alle vostre scelte, rinviate almeno di un anno i provvedimenti adottati, finché un’edicola c’è non sia un’altra lampadina spenta.

Confesercenti si siede affianco ai chioschi dell’informazione, certi che la morte delle edicole si traduce di fatto in una forma di bavaglio, o quanto meno in una privazione nell’accesso alla cultura. Purtroppo involontaria, ma neanche troppo, perché le istituzioni dovrebbero stare dalla parte di quelli che devono salvare questi spazi e non il contrario.

Signor Sindaco riconosca il valore sociale delle edicole e l’importanza del freno alla crisi culturale che sta investendo il Belpaese”.