Sanremo al voto, Tommasini sul sondaggio Twig: "È una marchetta elettorale, l'ennesimo tentativo di arginare la situazione"
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Dopo la pubblicazione odierna del sondaggio pre-elettorale TWIG commissionato dal sindaco Alberto Biancheri, che evidenzia il vantaggio del primo cittadino uscente sugli altri candidati, non tarda ad arrivare la risposta di Sergio Tommasini, candidato del centrodestra unito.

“I sondaggi non si fanno per fare marchette elettorali. Questo sondaggio rappresenta una situazione fuorviante e un ennesimo tentativo di arginare la situazione che si percepisce girando in città e parlando con le persone”. Questo il commento di Tommasini durante una conferenza stampa convocata questa mattina a cui hanno preso parola anche Simone BaggioliEmanuele Del Compare (Forza Italia), Marco Medlin (Lega) e Massimiliano Iacobucci (Fratelli d’Italia) in rappresentanza dei partiti della coalizione.

Durante il suo intervento il candidato sindaco ha evidenziato come a suo avviso il sondaggio non sia attendibile: “Il sondaggio è stato fatto da una società semi-sconosciuta e non di primaria importanza, con 500 casi, telefonate solo da telefono fisso, che rappresenta una situazione fuorviante”.

Tommasini si dichiara aperto ad ogni tipo di confronto con il sindaco Alberto Biancheri: “Sono disponibile a partecipare anche ad un confronto pubblico perché io sono sicuro che i cittadini di Sanremo non si faranno ingannare da comunicazioni fuorvianti o da numeri e spero che possano andare a valutare i programmi e le persone”, aggiunge.

Tommasini insiste nel riportare l’attenzione sui programmi e i progetti, sottolineando come negli ultimi tempi abbia ricevuto molti commenti diffamatori sui social, aspetto che conferma una particolare aggressività della campagna: “Ricevo sui social molti insulti. Io sono una persona moderata ed educata, da parte mia non esiste un solo commento volgare o denigratorio, cosa che io ho ricevuto sia da capi dei partiti che sostengono Biancheri che da famigliari. Invito l’amministratore Biancheri a confrontarsi sui temi della città. I cittadini non hanno più voglia di insulti e di propaganda elettorale”.