federazione operaia

Il salone della Federazione Operaia avrà un pianoforte tutto suo grazie alla donazione delle famiglie Marvaldi e Zaccari. Si tratta di un pianoforte a mezza coda, uscito dalla fabbrica fondata nel 1858 da Wilhelm Spaethe di Gera in Turingia, datato fra il 1920 e il 1930 e appartenuto a Daria Marvaldi farmacista e pianista, strumento che colmerà un vuoto importante nel panorama culturale cittadino.

“È noto – commenta la Federazione Operaia – come i locali della FOS siano da lungo tempo un punto di riferimento per le attività culturali della città. L’antico edificio in cui la Federazione Operaia Sanremese stabilì la sua sede nel 1904 e che acquistò poi nel 1909,  era l’ex ospedale della Congregazione di Carità, sito in via Francesco Corradi, nel cuore della città antica (in U Cian).

L’attività principale della Federazione – nata nel 1891 dall’evoluzione della prima Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione – fu dapprima dedicata al sostegno dei soci in caso di malattia (medico, medicinali e sussidio economico giornaliero) e all’istituzione di un Asilo d’Infanzia, in seguito si istituì una Scuola serale per adulti, stante l’alto tasso di soci analfabeti. L’attività delle scuole serali si concluse nel 1928 mentre continuarono ancora a lungo le funzioni della Cassa pro soci bisognosi, istituita nel 1925.

Probabilmente intorno al 1948, nella sala riunioni si ricavò un piccolo teatro, che funzionò fino al 1969 in sostituzione prima del distrutto teatro comunale e poi come sala prove e palcoscenico della compagnia dialettale locale. L’intenzione era quella di favorire l’attività artistica di gruppi dilettantistici locali come il Circolo mandolinistico Euterpe, il Gruppo Corale, i Filolirici, e il gruppo Filodrammatico rimasti privi del teatro Principe Amedeo, che con la loro attività potevano per di più contribuire alle entrate della Federazione. Anche se poverissimo di attrezzature e di limitata capienza il salone con il suo teatrino ospitò tutta l’attività locale e anche spettacoli provenienti da fuori zona; tutti i generi vi furono rappresentati: concerti, opera lirica, operette, teatro in lingua, rassegne goliardiche studentesche e anche esperimenti di teatro contemporaneo e americano. Fu veramente il banco di prova di tutta la creatività musicale e teatrale cittadina. Bene, cosa è cambiato da allora? Poco, a ben vedere.

In attesa del sempre desiderato e mai ottenuto teatro comunale, la sala della FOS ha continuato a essere negli anni la sede favorita per eventi musicali, conferenze, presentazioni, incontri culturali di ogni tipo, pur restando sempre priva di un pianoforte dignitoso che permettesse un piccolo concerto, un commento musicale, un saggio di giovani allievi. Per qualche anno la FOS ha ospitato uno strumento di proprietà privata che è stato messo con generosità a disposizione per eventuali necessità musicali ma tornato da poco al legittimo proprietario. Urgeva quindi colmare questa mancanza e l’occasione si è presentata sotto forma di una donazione offerta dalla famiglia Marvaldi, proprietaria insieme alla famiglia Zaccari di questo strumento d’epoca, che una volta risistemato consentirà di riprendere le attività musicali all’interno della piccola sala. L’esecutore dell’importante restauro, che comprenderà l’intera ricostruzione della meccanica e della tastiera, sarà Claudio Zappa maestro restauratore e accordatore, a cui è già stato affidato con soddisfazione il rifacimento del pianoforte verticale dell’orchestra giovanile della Pigna, collocato a Palazzo Gentile Spinola,  anch’esso frutto di una donazione, strumento che dal 2012 ha permesso a molti bambini di avvicinarsi gratuitamente al mondo della musica.

La cura della parte lignea sarà affidata al restauratore Carlo Terzi.

Come è avvenuto per il pianoforte della Pigna, anche per questo strumento a coda verrà attivata al più presto una raccolta fondi per sostenere i costi del restauro e permettere al maestro Zappa di dare inizio ai lavori.

Il progetto si chiamerà UN TASTO A TESTA: UN PIANOFORTE PER LA FEDERAZIONE OPERAIA, e consisterà in pratica in un finanziamento collettivo, oggi conosciuto col nome inglese di crowdfunding, ovvero una forma di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse, insomma, una bellissima forma di solidarietà condivisa. Nel nostro caso, con un contributo di 65 euro per ogni tasto, i donatori potranno portarsi a casa un piccolo ricordo della buona azione compiuta e i ringraziamenti di tutta la Federazione Operaia Sanremese, di tutta la cittadinanza e di tutte le generazioni future che usufruiranno dello strumento.” – conclude la Federazione.

Un cartellone a forma di tastiera raccoglierà i nomi dei donatori, a ciascuno dei quali verrà attribuito idealmente uno degli 88 tasti dello strumento. La generosità dei cittadini di Sanremo permetterà dunque di dotare la storica sala di un importante e necessario presidio culturale.

A fine restauro il pianoforte sarà presentato al pubblico con un evento che permetterà di scoprire qualcuno dei segreti del maestro restauratore e accordatore, oltre, naturalmente, ad ascoltare la voce dello strumento. Il pianoforte è già visibile da oggi presso il salone della FOS.