[beevideoplayersingle adstype=”video-ads” videourl=”https://vimeo.com/204338222″ videoadsurl=”https://vimeo.com/224092271″ adsurl=”https://www.sialpieve.com/”]Ormai da qualche anno non si fa altro che parlare di collaborazione tra pubblico e privato nel settore della sanità.

Più aumentano i tagli al settore, più è necessario integrare i servizi e creare network. Altre regioni d’Italia sono già molto avanti in questo discorso: gli esempi di Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna parlano chiaro.

La spesa sanitaria media in queste tre regioni si aggira intorno al 5% del Pil regionale, contro una media nazionale che si aggira intorno al 7%. Allo stesso tempo, però, sono tra le regioni con il più alto tasso di soddisfazione dei pazienti e dei cittadini.

In particolare il sistema sanitario nazionale fa fatica a rispondere a bisogni quali la prevenzione, la gestione dei pazienti anziani e la possibilità di offrire cure di ultima generazione ai cittadini.

Proprio per quanto riguarda questi servizi, vengono spesso in aiuto le strutture private.

Ne abbiamo parlato con Marco Damonte Prioli, Direttore Generale dell’azienda sanitaria pubblica Asl 1 Imperiese, e con Roberto Tribuno, Amministratore della Casa di Cura Sant’Anna di Imperia.