enrico Ioculano

“Siamo di fronte a una legge improvvisata, centralista e priva delle basi necessarie per intervenire sulla sanità ligure. La giunta ha portato avanti questa riforma di fretta e senza alcuna condivisione, con l’unico obiettivo di evitare il commissariamento del Ministero, nonostante un disavanzo superiore ai 250 milioni. Una scelta che ha finito per mortificare sindaci, personale e direttori generali, esclusi dal processo e privati del loro ruolo nella governance”, così il consigliere regionale PD e vicepresidente della Commissione Sanità, Enrico Ioculano, relatore di minoranza per il PD durante la discussione in aula della riforma sanitaria.

“La proposta di un’unica ASL, con funzioni accentrate a Genova, è pericolosa per una regione come la nostra, fragile e con territori periferici che hanno bisogni molto diversi dalla città metropolitana. Questo modello rischia di allargare il divario tra centro e periferia, ridurre l’accessibilità dei servizi e indebolire il lavoro degli operatori sanitari. È priva di alcun fondamento tecnico: in Liguria non esiste uno studio epidemiologico aggiornato da oltre dieci anni e manca un’analisi organica del fabbisogno sanitario. Si svaluta il ruolo dei sindaci, principale presidio democratico nelle scelte sanitarie territoriali, che verrebbe svuotato delle sue funzioni di garanzia. Così si escludono i territori dalla governance sanitaria. Le decisioni verranno prese quasi esclusivamente a Genova, cancellando l’equilibrio tra centro e periferia che negli anni aveva garantito almeno un ascolto istituzionale delle comunità locali. Siamo di fronte a una riforma fatta alla cieca. Si sta riscrivendo l’intero sistema senza conoscere i bisogni della popolazione. Serve una riforma costruita con i territori, non un’operazione calata dall’alto per evitare il commissariamento”, conclude.

Le proposte alternative del PD:

  • mantenimento dell’attuale articolazione delle ASL,
  • rafforzamento delle aree operative ottimali e dei servizi territoriali,
  • centralità dei sindaci e delle comunità locali,
  • investimenti nella prevenzione e tutela delle persone fragili.