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Nel week-end appena trascorso sono cominciati i lavori di demolizione di alcuni locali nel complesso Sairo, ad Imperia. Le operazioni di abbattimento e smaltimento del materiale dureranno ancora qualche settimana, al termine delle quali avvieranno il recupero ed il restauro della costruzione principale, vincolata dalla Soprintendenza.
Dal prossimo autunno invece comincerà la costruzione delle due palazzine, a lato dell’edificio storico. A fronte di un investimento totale da circa 15 milioni con fondi PNRR e dovrebbe terminare alla fine del 2025.

Allora la città di Imperia si ritroverà con nuove abitazioni, rinnovate aree verdi, spazi per il fitness, la cultura e le associazioni, oltre ad un nuovo asilo nido. Finalmente. È proprio il caso di dirlo. Perché dal 1999, anno della definitiva chiusura, il complesso versava in condizioni di fatiscenza ed abbandono.
La Società Anonima Italiana Raffinazione Olii, da qui l’acronimo SAIRO, venne inaugurata nel 1912, emblema dell’età d’oro imperiese, capitale dell’olio. Edificato dove un tempo sorgevano i bagni San Lazzaro, fu la prima raffineria costruita in Italia e, secondo alcuni esperti, addirittura nel mondo.

In tempi recenti, una volta dismessa, divenne rifugio per alcuni senzatetto con continue segnalazioni di bivacchi che spuntavano nell’incuria del piazzale circostante. Nonostante il quartiere – tra piscina, palazzetto dello sport e circolo tennistico – annoveri ogni giorno un gran numero di bambini e famiglie.

Una volta chiusa, non ha mai smesso di far parlare di sé. Sono circolate tante idee (come ostelli, cittadelle dello sport piuttosto che nuovi sedi per le pubbliche assistenze), mai seguite dalla posa di mattoni. A partire dal 2005 quando venne presenta una SUA comprendente due interventi: una turistica alberghiera per la parte privata ed un incubatore di imprese per la parte pubblica. Progetto poi tramontato.
Altre idee si susseguiranno e addirittura passeranno per via legali, con ricorsi al TAR, contro il Comune, da parte di Imperia Sviluppo che avrebbe voluto trasformare l’edificio storico in ostello.

Con l’avvio delle operazioni, la SAIRO dovrebbe finalmente trovare nuova vita.