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Oggi facciamo un viaggio nell’ingegneria agricola ponentina. Siamo a ridosso della piana di Taggia a picco sul torrente Argentina: qui il terreno impervio non ha precluso lo svilupparsi della floricoltura negli anni d’oro oramai passati.

Una terra florida ma difficile che ha spinto gli agricoltori a ricercare le soluzioni più curiose per poter lavorare, dalle numerose teleferiche che ora riposano come reperti archeologici a questi curiosissimi manufatti.

Il primo trenino su rotaie è appena visibile ed in abbandono, ma il secondo non vuole saperne di smettere di lavorare.

Ecco allora un intero tracciato che risale tra le serre compiendo una curva in pendenza. Il treno scorre grazie alla fune e può trasportare tranquillamente fino a quattro quintali. Un’opera che testimonia di come, quelli che vengono percepiti come limiti del nostro territorio, in realtà siano fonte di ricchezza per l’ingegno umano.

Come hanno sempre fatto i liguri, il trenino risale a passo contenuto i crinali erti della nostra terra, gettando un sempre rincuorante sguardo verso l’azzurro mare.

Un sentito ringraziamento a Stefano Winckler.