Questa mattina, intorno alle 11, presso la sede di Rivieracqua a Sanremo, in Valle Armea, si è tenuto un incontro con la stampa in cui il direttivo dell’azienda ha presentato un bilancio delle attività svolte durante gli ultimi 18 mesi e illustrato i progetti futuri dell’azienda.
Sono stati condivisi dati sull’operatività e sui risultati economici, aprendo inoltre un dialogo con i cronisti per raccogliere feedback e promuovere la trasparenza aziendale.
I punti principali presentati da Rivieracqua
Copertura territoriale
- Servizio a 45 comuni (42 in provincia di Imperia, 3 in provincia di Savona).
- Circa 200.000 persone servite con 160.000 utenze attive.
Infrastrutture e gestione
- 1.500 km di rete acquedotto e 1.000 km di rete fognaria.
- 45 milioni di metri cubi d’acqua gestiti ogni anno, principalmente provenienti dal fiume Roja.
- 14 impianti di depurazione e 263 stazioni di sollevamento (126 per l’acquedotto e 137 per la fognatura).
Efficienza energetica
- Consumo di 56 milioni di kWh di energia elettrica, con costi operativi rilevanti.
Certificazioni e finanziamenti:
- Certificazioni ISO 9001 e 45001.
- Ottenuti finanziamenti pubblici per un totale di 58 milioni di euro.
Risanamento economico
- Conclusione del processo di ristrutturazione del debito grazie alla collaborazione di fornitori e partner.
- Risultati economici positivi nel 2023, con un utile netto di 400.000 euro, e previsioni di un utile operativo di 4 milioni di euro nel 2024.
Investimenti e masterplan
- Investimenti medi annui di 6 milioni di euro per reti idriche, fognarie e depuratori.
- Masterplan Roja finanziato con 40 milioni di euro, destinati a miglioramenti su fognature e acquedotti.
- Progetti significativi già avviati nei cantieri prioritari di Andora, Sanremo e Imperia, con alcune opere già operative.
Obiettivi futuri
- Completamento del processo di ingresso di un socio finanziario.
- Continuazione degli interventi per modernizzare e ottimizzare le infrastrutture aziendali.
Le parole di Giuseppe Torno ed Angela Ferrari
“Quando sono entrato, il 1° di dicembre, la situazione era drammatica”, ricorda l’amministratore unico di Riveracqua, Giuseppe Torno, a un anno dal suo ingresso in azienda. “Vorrei ringraziare tutti gli imprenditori della provincia che in questo periodo hanno continuato a seguire Rivieracqua. Ci saranno investimenti nelle infrastrutture: abbiamo chiamato ad aiutarci due colossi come Leonardo e Almaviva, che applicano – soprattutto Leonardo – la loro teoria sulle armi da guerra in questo campo dal punto di vista degli investimenti tecnologici”.
Angela Ferrari, direttrice generale di Rivieracqua, ha affrontato il tema delle bollette e del futuro dell’organico aziendale.
“I lavoratori di Rivieracqua non perderanno il loro posto”, ha dichiarato. “La gestione operativa sarà affidata al socio privato al 48%. Il piano, che sarà definito dopo l’assemblea dei soci, prevede una riduzione graduale dell’organico: non verranno fatte nuove assunzioni e ciò, unito al sopraggiunto pensionamento di alcuni effettivi farà sì che dalle attuali 207 unità, ci sarà un calo di circa 55 dipendenti nell’arco di 10 anni”.
Sul fronte delle tariffe, Ferrari ha sottolineato: “Le bollette di Rivieracqua sono inferiori di 89 euro all’anno rispetto alla media nazionale. La società ha anche avviato un’attività di recupero crediti, con la possibilità di sospendere la fornitura in caso di morosità grave. Sebbene siamo in attesa di approvazione da parte di ARERA, le nostre bollette sono legittime e devono essere pagate”.
Ferrari ha successivamente risposto alla nostra domanda riguardante la questione del Consorzio Irriguo di Cipressa e Costarainera, che nelle ultime settimane ha attirato l’attenzione mediatica.
“La nostra volontà di raggiungere un accordo non ha portato ad un risultato”, ha spiegato la direttrice generale. “Abbiamo fatto una proposta sia al commissario che alla controparte, la quale non ha condiviso. Questo è un caso particolare, perché i consorzi irrigui ai sensi del decreto 152 del 2006 sono salvaguardabili. E di fatto sono stati salvaguardati dalla Provincia. In questo caso però si tratta di un consorzio che oltre ad essere irriguo è anche potabile e trovandosi in questa situazione non è applicabile la normativa sull’acqua potabile, che permetteva il subentro diretto nella gestione a prescindere dalla corresponsione dell’importo. Rivieracqua è subentrata in tutte le gestioni senza sostenere costi diretti. Realtà come la nostra, in quanto Spa soggetta a normative civilistiche, devono anche rispettare complesse normative amministrative, spesso creando situazioni intricate e difficili da risolvere”.
Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa all’amministratore unico Torno.