Perché in questi ultimi mesi in tutta la Liguria di Ponente sino al confine con la Francia aumentano a raffica episodi intollerabili di violenza, teppismo, illegalità gratuita dentro e fuori le case, per strada, nelle piazze, nei parchi, al bar, nei centri di ristoro, a scuola, nei posti di lavoro, nei locali, ovunque?
PerchĂ©, proprio in questo lungo periodo di pandemia, sofferenza, tristezza, paura del domani, che sta sconvolgendo il mondo invece della tanto abusata, declamata resilienza ai vertici dello Stato e dei partiti cresce e si sviluppa la âillegalitĂ di strada”?
PerchĂ© anche ai piĂč fragili bimbi dellâasilo, delle elementari, adolescenti delle medie, ragazzi delle superiori sino agli adulti basta una frase, un complimento esagerato, un furto di poco conto e scarso rilievo penale per trasformarsi in giustizieri, o peggio in âbrancoâ? Addirittura picchiare, durante una partitella di pallone in un campetto di periferia, il compagno di scuola piĂč piccolo, piĂč debole, con la pelle scura, deriso, umiliato perchĂ© obeso, mandarlo allâospedale?Â
A Cervo Ăš successo che il âbrancoâ, 10 giovinastri, il capo un albanese di 20 anni, incappucciati, armati di spranghe, hanno teso un agguato in un parcheggio ad un giovane di Diano mandandolo allâospedale per âlesioni gravi con rischio di danni permanentiâ. Il ferito sarebbe stato picchiato per aver âosatoâ apprezzamenti in un bar alla ragazza di uno del âbrancoâ. A Ventimiglia tre energumeni hanno inseguito, caricato di botte e mandato allâospedale un extracomunitario perchĂ© in un supermercato avrebbe tentato di rubare ad uno di loro il telefonino. Sulle colline di Sanremo invece un ragazzino di 8 anni, durante una partitella di calcio, Ăš stato vittima di bullismo. Compagni di 12, 14 anni lo hanno pestato. Ricoverato allâospedale gli sono stati riscontrati forti dolori allâaddome ed agli arti. Rintracciati i responsabili la polizia sta svolgendo indagini in forma protetta. Ad Imperia addirittura Ăš intervenuto il questore in persona a sedare una rissa scoppiata in centro tra un ragazzo ed una ragazza su uno scooter e un signore che viaggiava su unâauto accanto ad una donna al volante. Forse per una sbandata o per unâerrata manovra i due mezzi stavano per urtarsi violentemente quando il giovane ha dato un calcio alla fiancata dellâauto rompendo uno specchietto. Il ragazzo ed il passeggero dellâauto si sono affrontati minacciosamente ed Ăš scoppiata una colluttazione. Poteva finire malissimo se non fosse intervenuto a dividerli il questore, che si trovava nella zona, provvedendo a separarli dâimperio e fare intervenire subito una pattuglia. Gli esempi sono tanti. Cosa sta succedendo? Eâ tutta colpa del virus? Cosa bisogna fare per battere il Covid? PerchĂ© gli scienziati sono divisi? Eâ meglio vaccinarsi o no? PerchĂ© dopo gli anziani adesso sono a rischio le fasce giovanili?
In questa puntata di 4.0 lo abbiamo chiesto al dottore Roberto Ravera, primario di Psicologia allâAsl1, profondo conoscitore dei problemi dellâinfanzia, fondatore in Sierra Leone di un ospedale per bambini.
âUna cosa Ăš certa – ha risposto il dottor Ravera â in questa incredibile e spietata pandemia i giovani hanno pagato e stanno pagando un prezzo enorme. Allâimprovviso si sono visti togliere tutto, amici, scuola, svaghi, possibilitĂ di riunirsi, costretti a vivere in casa, sempre piĂč isolati, soli allâinterno di spazi familiari sempre piĂč ristretti, tempi ripetitivi. Da iper protetti, iper controllati i bambini, i ragazzi, i giovani, si sono trovati di colpo iper isolati, catapultati in un mondo sconosciuto, tornati indietro ai tempi dei nonni, quando le responsabilitĂ , le scelte erano individuali. La societĂ , la famiglia intera sono state colpite nel loro insieme. Depressione, mancanza di condivisione, claustrofobia generano mostri, ombre, ossessioni, paure di perdere il lavoro, ansia di cosa accadrĂ domani. Penso che tutti, chi piĂč chi meno, abbiano perso quelle sicurezze crescenti nel mondo di garanzia, protezione sociale, economica, sanitaria. Onestamente Ăš difficile che esperti al momento possano dire quanto questa ferita pandemica cesserĂ di far sanguinare la nostra societĂ . Certamente tecnologia, interconnessione avranno sempre piĂč ruoli importanti, rivoluzionari. In Giappone, ma anche in Africa, un numero sempre maggiore di persone sono iper connesse, tutti con lo sguardo fisso sul telefonino, non si dialoga piĂč insieme in metropolitana, nei ristoranti, per strada, nei parchi, ovunqueâ.
Un consiglio per affrontare meglio lâestate che sta per arrivare? âDue parole: calma e maturitĂ . CâĂš stanchezza ed esasperazione, bisogna avere maturitĂ nei confronti degli altri, pazienza con il proprio vicino, con il proprio famigliare piĂč deboleâ. Non Ăš un caso che il motto di Roberto Ravera da sempre sia âSolo la solidarietĂ puĂČ salvarciâ.







