supermercato

Va verso la revoca ufficiale il preannunciato sciopero dei benzinai dopo le rassicurazioni pronunciate ieri sera in diretta dal Primo ministro Conte. Non si prospetta dunque il gravissimo pericolo che chi trasporta generi alimentari, medicinali, attrezzature ospedaliere o malati sulle ambulanze possa rimanere bloccato in mancanza di carburante. Ma la situazione va monitorata e servono correttivi per gli orari di apertura che saranno inevitabilmente ridotti pur garantendo il funzionamento in modalità self-service 24 ore al giorno.

Fatti i necessari distinguo, situazione simile anche nei grossi centri di distribuzione alimentare, i supermercati, molti dei quali hanno già deciso autonomamente riduzioni degli orari di apertura. Decisione contestata da più parti dato che con un orario di apertura ridotto non possono che incrementarsi le file di attesa da parte dei clienti creando assembramenti assolutamente da evitare. Inoltre la psicosi della chiusura incita la gente ad acquistare grossi quantitativi di prodotti lasciando gli scaffali vuoti per chi arriva dopo.

Come per altri settori considerati necessari e vitali, la medaglia presenta due facce. I sindacati che tutelano questi lavoratori parlano di tasso d’assenteismo per malattia che raggiunge in certi casi il 50% e di conseguenza l’impossibilità di sopportare turni che possono arrivare a 50 ore settimanali. Uno sciopero è stato proclamato dalla Filcams Cgil per i supermercati liguri nella giornata di domenica 29 marzo, con l’auspicio che possa rientrare come accaduto per i benzinai. Potrebbe essere annullato se verranno accolte le richieste di riduzione dell’orario dei dipendenti, spalmato sull’arco di sei e non sette giorni. In sostanza la chiusura di domenica 29 per sciopero potrebbe diventare prassi di chiusura domenicale ordinaria, sino a fine emergenza, come peraltro era già stato annunciato una decina di giorni fa da alcune grosse catene quali la Coop che ha già chiuso le sue porte la scorsa domenica 22 marzo.