Questa sera alle 21.15, presso la chiesa di San Maurizio Martire di Riva Ligure, in piazza Matteotti, l’Accademia del Ricercare, nell’ambito del calendario di appuntamenti del 2022 della stagione concertistica “Antiqua”, grazie alla collaborazione con il Comune, proporrà “Laudate pueri Dominum – RV600”.

“Il testo del “Laudate pueri” (Salmo 113 del Salterio)”, scrive il critico musicale Giovanni Tasso nella nota di sala, “fu intonato da Vivaldi ben tre volte, con l’ultima versione (RV 602) che ci è pervenuta tramite il Fondo Foà-Giordano conservato nella Biblioteca Universitaria di Torino in ben tre varianti diverse. L’interesse del Prete Rosso trova spiegazione nel fatto che questo salmo fa parte della liturgia dei vespri maggiori, una delle celebrazioni più frequenti dell’epoca, per la quale venivano richieste con frequenza nuove versioni musicali. Composto intorno al 1715, il “Laudate pueri” in do minore per soprano, archi e basso continuo RV 600 è una delle prime opere sacre composte da Vivaldi, un fatto che si nota anche in una scrittura in cui il testo tende ancora ad adattarsi alla musica, con qualche leggera incoerenza nella resa espressiva dei versi, come si può notare nei toni piuttosto austeri con cui viene rivestito un salmo dal carattere essenzialmente gioioso. Nonostante questo e una scrittura vocale ancora legata alle logiche violinistiche, si tratta di un lavoro di notevole interesse, perché consente di scoprire l’evoluzione stilistica di un compositore, che pochi anni dopo avrebbe creato capolavori anche in ambito sacro. Va poi sottolineata la particolarissima struttura di questo lavoro, che Vivaldi concepì secondo uno schema palindromo, con i primi cinque dei dieci movimenti che vedono la tonalità mutare progressivamente secondo l’ordine dei diesis, perdendo bemolli fino a raggiungere il la minore, per poi risalire fino a tornare alla tonalità di impianto di do minore. Una caratteristica davvero insolita per il Prete Rosso, che lo avvicina a Johann Sebastian Bach, che fu un vero maestro in questo campo. Sotto il profilo musicale, questo lavoro si fa apprezzare per il modo in cui il suo carattere solenne si sposa con una verve inconfondibilmente veneziana, che in alcuni passaggi sembra quasi evocare un virtuosismo operistico, come si può notare per esempio nell’intensa espressività del Gloria Patri e, soprattutto, nel travolgente virtuosismo dell’Amen conclusivo. Nel novero delle prime opere sacre scritte da Vivaldi per l’Ospedale della Pietà rientra anche “Nulla in mundo pax sincera”, un mottetto concepito per un soprano dalla voce eccezionalmente acuta, con l’accompagnamento di una formazione di archi e basso continuo. L’opera si apre con un’aria dai toni delicatamente meditativi, nella quale il carezzevole ritmo di siciliana dei violini evoca lo spirare di una gentile brezza, che sembra volere esprimere la pace profonda delle anime che confidano nella misericordia divina. A questa atmosfera idilliaca, basata su una linea meravigliosamente cantabile, si contrappone l’aria dalla scrittura decisamente più virtuosistica Spirat anguis, che mette in guardia contro le insidie del demonio, tratteggiato come un serpente che si cela tra i fiori, pronto a instillare il suo veleno a quanti si allontanano dalla pace divina. Il mottetto si chiude su toni giubilanti con il brillantissimo Alleluia, una pagina di radiosa luminosità, nella quale si può ravvisare un’eco delle arie di bravura che in quegli anni furoreggiavano nei teatri veneziani. La fama postuma di “Nulla in mundo pax sincera” è legata soprattutto alla sua inclusione nella colonna sonora di Shine, film del 1996 diretto dal regista Scott Hicks che racconta la tormentata esistenza del pianista australiano David Helfgott”.

Programma:

1. Laudate pueri Dominum
2. Sit nomen benedictum
3. A solis ortu
4. Excelsus super omnes gentes
5. Quis sicut Dominus
6. Suscitans a terra
7. Ut collocet eum
8. Gloria Patri
9. Laudate, pueri…Sicut erat in principio
10. Amen

Concerto in sol minore RV 152. Per archi e cembalo. Allegro molto, adagio, allegro. “Nulla in Mundo pax sincera”. Mottetto per soprano e archi. Larghetto, recitativo allegro, alleluia.

Interpreti: Karin Selva (soprano), Fabrizio Cipriani (violino e maestro concertatore), Silvia Colli, Claudia Monti, Margherita Populin (violini), Alessandro Curtoni (viola) Luca Taccardi (violoncello), Federico Bagnasco (violone), Ugo Nastrucci (tiorba), Claudia Ferrero (clavicembalo).