video
play-rounded-outline
03:20

Dal 15 giugno ripartono i matrimoni. Questa la data stabilita nelle ultime ore dal Governo per riattivare un settore completamente fermo da mesi.

La novità, in attesa di ufficializzazione, è il cosiddetto green pass. Per i partecipanti alle cerimonie, festeggiabili sia all’aperto sia al chiuso, dovrebbe infatti essere necessario il certificato di vaccinazione o di tampone negativo nelle ultime 48 ore.

Per saperne di più abbiamo incontrato Enrico Calvi presidente provinciale di Fipe Confommercio e gestore di una delle location più gettonate per dirsi: “sì”, villa Roseto a Imperia.

“Si sta ancora discutendo su green pass sì, green pass no – esordisce. La cosa che ci lascia perplessi è il fatto che richiedendo il green pass si sarebbe potuti partire subito, senza limitazioni sui balli e in teoria senza mascherine. Questi sono ancora aspetti poco chiari. La notizia positiva è che finalmente c’è un giorno preciso. Questo non significa che dal 15 giugno si ripartirà a pieno regime perché ormai molti eventi sono stati spostati, ma speriamo di salvare la stagione a partire da luglio”.

Tra i dubbi ancora irrisolti il tetto massimo sugli invitati che ha spinto molti promessi sposi a rinviare le nozze. Sull’argomento Calvi spiega: “I protocolli devono essere ancora affinati, ma pensiamo che il fatto di avere tutti ospiti vaccinati o tamponati permetta eventi in totale tranquillità. Intendo dire senza limiti di distanziamento e persone presenti, altrimenti non si spiegherebbe il green pass. Nel 2020 c’è stata una perdita di eventi che superava l’80%, quest’anno dovremo far fronte a una perdita vicina al 50% – conclude. Il settore intero si aspetta dunque dei provvedimenti per aiutare uno dei comparti più colpiti”.