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Incontro in Asl1, questo pomeriggio a Bussana, tra il presidente della Regione Giovanni Toti ed i sindacati per illustrare il piano di ripartenza della sanità in Liguria dopo il Covid.

A margine della conferenza ha commentato il governatore: “Entro luglio dobbiamo partire con un piano ambizioso di riduzione delle liste, riapertura della diagnostica, abbiamo bisogno di aumentare l’offerta sanitaria, con l’affidamento ai privati a Bordighera, con l’apertura di un pronto soccorso, ma non solo, anche aumentando le prestazioni dei due ospedali pubblici di Sanremo e Imperia. È un percorso a tappe che parte oggi e finirà tra cinque anni, con l’effetto anche del PNRR sul sistema sanitario, le case della salute, gli ospedali di comunità, la digitalizzazione. Abbiamo un obiettivo ambizioso, quello di utilizzare al meglio tutte le risorse che ci saranno nella sanità e abbiamo cominciato a farlo”.

“Vorrei dare – continua – un servizio omogeneo a tutte le Asl del territorio, ma ancora non è così. Ci sono aziende in cui è più difficile reperire professionalità, ad esempio ostetricia e ginecologia, e su questo stiamo pensando, ad esempio, all’apertura di punti Gaslini su tutto il territorio regionale. Questo sarebbe un modo per dare anche ai cittadini di Imperia una neonatologia dalla qualità straordinaria”.

Sull’ospedale unico aggiunge: “Stiamo lavorando per la variante urbanistica del Comune di Taggia, abbiamo un finanziamento Inail pronto ad intervenire, credo che nei prossimi sei mesi si potranno definire molte cose, compreso un piano strutturale per le varianti che serviranno per la viabilità”.

Presente il segretario generale della Cgil Imperia, Fulvio Fellegara che dichiara: “Abbiamo ascoltato la posizione del presidente. Ci ha illustrato il quadro sanitario allo stato attuale con le difficoltà che sono note, che noi continuiamo a denunciare, rispetto ai problemi sull’assistenza domiciliare, sulla prevenzione e sulle liste d’attesa. Tutte queste problematiche vanno risolte a prescindere dall’ospedaleunico, che avrà dei tempi di realizzazione molto più lunghi. C’è il tema di Bordighera sul quale il presidente Toti ci ha rassicurato rispetto a una posizione chiara, che va verso la privatizzazione. Sicuramente bisogna tener presente che gli attuali livelli dei servizi non vengano peggiorati, vengano mantenute tutte le proprietà che l’ospedale ha, compreso il pronto soccorso e compresa l’assistenza sul territorio, e possibilmente va potenziato.

Bisognerà stringere ulteriori passaggi con il gestore che dovrà occuparsi dell’ospedale di Bordighera. Noi saremo molto attenti a quello che verrà proposto, soprattutto per capire il destino di quei lavoratori”.

Conclude: “Bisogna riuscire a dare una risposta sia alla parte ospedaliera, sia per quel che riguarda l’assistenza domiciliare per la prevenzione e alla viabilità a supporto della rete ospedaliera. Le tre cose insieme possono portare ad avere un’offerta sanitaria completa e di qualità”.