agriturismo

Con la riapertura di bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e gelaterie, oltre che alle strutture ricettive compresi gli agriturismi, la Liguria riparte dopo due mesi di chiusura: effetti importanti si registreranno sull’agroalimentare di qualità grazie alla ripresa degli acquisti di cibi e bevande fuori casa, che vale, a livello nazionale, almeno 20 miliardi all’anno a pieno regime.

È quanto afferma Coldiretti Liguria, in riferimento all’Ordinanza emessa nella serata di ieri da Regione Liguria, che permette, dalla giornata di oggi, la riapertura delle attività di ristorazione, oltre che di stabilimenti balneari, musei, archivi, piscine e palestre, ecc… seguendo scrupolosamente le linee guida anti-contagio. Nell’attività di ristorazione a livello nazionale sono coinvolti circa 330mila tra bar, mense e ristoranti che riapriranno gradualmente per avere il tempo per l’adeguamento e per garantire il rispetto dei vincoli fissati.

“Il lungo periodo di chiusura del canale Ho.re.ca – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha pesato su molte imprese dell’agroalimentare Made in Liguria, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. La spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa prima dell’emergenza coronavirus, era pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani: è quindi un passo importante per un pieno ritorno alla normalità la riapertura, in sicurezza, di tutte queste attività.

Apertura strategica anche per gli oltre 600 agriturismi sparsi per la nostra regione, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola, e con ampi spazi all’aperto, luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza fuori dalle mura domestiche. Con l’arrivo della bella stagione, in una regione come la nostra, sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e nelle città. È bene, ora più che mai, incentivare e promuovere questo genere di turismo che punta a valorizzare il nostro entroterra e le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Liguria”.