mara lorenzi

“Il progetto di riqualificazione del lungomare Argentina, che costerĂ  ai contribuenti bordigotti almeno 2,4 milioni di euro ha dovuto recepire dal piano per la ciclovia tirrenica un tratto di 700 metri di pista ciclabile. Settecento metri di pista che si estingueranno sull’Aurelia ora e per qualche decennio visto che mancano a tutti i livelli volontĂ  e coraggio di trovare un raccordo con Ospedaletti, ma la cui costruzione sacrificherĂ  tutta la zona storica di giardini e di ombra sul lato Nord del Lungomare e avrĂ  un impatto rischioso sulle radici delle Araucarie monumentali con scavi e deposizione di cemento armato.

Il nodo della mozione portata il 15 dicembre in consiglio comunale era proprio il rapporto beneficio/prezzo di quei 700 metri di ciclabile. Ma il sindaco ha preferito interpretare la mozione come un assalto al significato e benefici delle piste ciclabili che portano milioni di pernottamenti annui all’Italia; come una posizione retrograda che nega sviluppo a Bordighera, che condanna Bordighera come lo ha fatto qualche decennio fa il rifiuto della ferrovia a monte. E l’assessore Laganà, in perfetta sintonia con il sindaco, era impaziente di far deridere l’arretratezza della nostra mozione a Striscia la Notizia. Che dire? Hanno mai considerato i nostri amministratori quanto vale l’attrazione del Genius Loci “lo spirito del luogo” non solo per i retrogradi cittadini (che hanno magari vissuto per decenni in grandi città americane), ma anche per i visitatori che hanno eletto Bordighera tra le loro destinazioni favorite per quanto vi è di peculiare? Soprattutto se il valore del Genius Loci si contrappone ad un intervento senza logica?

E quando la mozione è arrivata alle molte preoccupazioni residue per l’impatto della costruzione della ciclabile sulle Araucarie, ecco la carta dei professionisti. Ancora una volta il sindaco ha cercato alibi nell’attendibilità dei professionisti: ritiene inaudito che ci permettiamo di contestare accuratezza o completezza di chi presta la sua opera professionale ai progetti del Comune. Che dire? La cosa più naturale è stata il ricordare che tutti possiamo sbagliare, i medici, gli architetti, gli agronomi. E poiché un esempio aiuta, è venuto bene ricordare al sindaco il progetto di piazza della Stazione, di cui il nostro gruppo ha avuto il piacere di segnalare in consiglio comunale le misurazioni errate per la rotatoria est che senza correzione sarebbe stata impraticabile, la mancanza di passaggi pedonali, e l’incauta piantumazione dei giovani Ginkgo Biloba, che sono infatti passati rapidamente a miglior vita. Chi non ha imparato a essere scettico sarà sempre esposto a una dose maggiorata di rischio, e se è un amministratore trasferirà il rischio a tutta la comunità. Da evitare.

Al di lĂ  delle polemiche, rimangono i fatti e i nodi da risolvere. Manca al progetto esecutivo il parere del Ministero dell’Agricoltura, obbligatorio e vincolante per interventi che impattano alberi monumentali. Occorre verificare l’ubicazione di alcuni esemplari di araucaria che misurazioni ottenute da un consulente di Italia Nostra hanno trovato così in disaccordo rispetto a quelle del progetto da far prevedere la necessitĂ  di modificare il percorso della ciclabile. E il capitolato di gara dovrĂ  essere adattato alla necessitĂ  di rivolgersi a ditte esecutrici specializzate, come previsto dalle linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali. Andare a bando senza aver fatto tutto questo significherebbe, oltre all’inevitabile danno agli alberi monumentali, dilatare i tempi e i costi di esecuzione dell’opera. Con conseguenze per le tasche della comunitĂ  e la fruibilitĂ  turistica e commerciale dei luoghi nel periodo di maggior afflusso”.