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“Sembra un film già visto, una situazione drammatica, il telefono suona per le disdette e non per le prenotazioni, sia per gli alberghi che per i ristoranti”.

Non usa mezzi termini Andrea Di Baldassare, presidente di Confcommercio a Sanremo, a poche ore da San Silvestro, e nel bel mezzo di una super-contagiosa ondata di Covid.

“Gli esercenti hanno fatto la spesa, riempito la cambusa ed ora ricevono le disdette delle prenotazioni, sia delle camere che dei tavoli al ristorante per il cenone. Non possono bastare due o tre mesi estivi per risollevare la situazione dopo due anni di pandemia e a marzo entreremo nel terzo”.

“Abbiamo detto che il green pass poteva essere una soluzione – prosegue – per evitare altre chiusure di aziende ma non possiamo metterci noi a controllare i clienti, perciò chiediamo alle forze dell’ordine di aiutarci e dalla politica ci aspettiamo maggior concretezza e serietà, senza voler entrare nel merito di cosa è giusto o sbagliato ma è certo che una gran confusione è stata fatta. Tutti quelli che hanno seguito le regole imposte vanno aiutati e premiati dandogli la possibilità di lavorare seguendo una linea precisa che eviti di cambiare le carte in gioco ogni due giorni”.

“Anche a nome dei colleghi, ringrazio i dipendenti che con grande senso di responsabilità sono sempre disponibili a farsi monitorare, solo per consentire di continuare a tenere aperto e a non interrompere la filiera commerciale che coinvolge fornitori, dipendenti, artigiani e le loro famiglie”.

Il messaggio che vogliamo lanciare – sottolinea Di Baldassare – e tenere ben presente è quello di restare aperti. A livello nazionale la Fipe ha lanciato un appello al Governo sulle moratorie e far sì che la cassa integrazione possa essere veramente d’aiuto, oltre a ristori veri per far andare avanti l’economia del nostro Paese”.

Molti di noi sono stati ‘controllati’ dalle forze dell’ordine per verificare che i clienti fossero in regola con il pass sanitario. Mi sembra di essere tornati al momento in cui venne vietato fumare all’interno dei locali pubblici: subito dovevano essere gli esercenti a far spegnere le sigarette ma dopo un breve periodo l’onere del controllo tornò alle forze dell’ordine. Confcommercio Liguria ha fatto pervenire al Governo la richiesta di evitare ai gestori di locali pubblici di trasformarsi in ‘sceriffi’. La responsabilità deve essere del cliente e ben vengano i controlli a spot che vedono noi gestori collaborare con le forze dell’ordine anche per un chiaro segnale di vicinanza con loro”.