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Regione Liguria ha approvato in Giunta la proposta di PEAR 2030, elaborata dal settore regionale dell’Energia con la collaborazione di IRE. Il Piano Energetico Ambientale Regionale è lo strumento con cui l’amministrazione, in sinergia con gli obiettivi della programmazione dei fondi PR FESR 2021-2027, definisce la politica energetica regionale al 2030.

“Un passaggio importante per definire la strategia energetica che intende perseguire Regione Liguria da qui ai prossimi anni – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Energia Alessio Piana. – L’obiettivo, come diciamo da tempo, è quello di aiutare imprese ed enti locali a ridurre le emissioni e a contenere i costi energetici. E per farlo, abbiamo individuato tre pilastri di sviluppo energetico: l’efficientamento, le energie rinnovabili e l’innovazione tecnologica. Le misure che abbiamo giĂ  iniziato ad attivare con la programmazione Fesr 2021-2027 e che continueremo a proporre con le prossime sono giĂ  orientate verso questa direzione. A seguito di questa approvazione tutti i portatori di interesse potranno approfondire i contenuti e formulare osservazioni in merito”.

Tre i pilastri di sviluppo energetico individuati: l’efficientamento, che mira – attraverso interventi di efficienza energetica nei settori residenziale, terziario, imprese e cicli produttivi – a un consumo finale totale al 2030 pari a circa 1.373 ktep, corrispondente a una riduzione di 149,95 ktep rispetto ai 1.523 ktep del 2016; le energie rinnovabili, con cui si intende conseguire un aumento produttivo di circa 491 ktep al 2030, equivalente a un aumento di potenza totale installata pari a 1.191 MW rispetto al 2021; innovazione tecnologica, filone con cui si vuole promuovere e sostenere lo sviluppo e l’utilizzo di nuove tecnologie e di nuovi vettori a basso o nullo tenore di carbonio (es. energia da moto ondoso, eolico off-shore galleggiante, nucleare di nuova generazione, idrogeno).

Dal giorno di pubblicazione dell’avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria (B.U.R.L.), con cui si dĂ  avvio alla consultazione pubblica, chiunque potrĂ , entro 60 giorni, trasmettere osservazioni ed esprimere pareri. A questa procedura seguirĂ  poi quella di valutazione dei pareri pervenuti, anche dalle istituzioni, che avrĂ  la durata massima di 90 giorni. L’iter si concluderĂ  poi con un ulteriore passaggio in giunta regionale, prima della votazione in consiglio regionale.