Si chiama Raphanus sativus “Zlata” e grazie a Marco Damele ritorna in produzione un’antichissima varietà di ravanello dal colore giallo oro e gusto delicato.

I ravanelli appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae, erano originariamente di colore bianchi o gialli.  Hanno un’origine asiatica e sono stati coltivati per millenni fino a quando le varietà rosse, circa 250 anni fa li hanno sostituiti e questa pianta è stata praticamente dimenticata come purtroppo accade per moltissime altre varietà. Il ravanello giallo “Zlata” (il nome Zlata significa “oro” in sloveno) nei secoli passati era il più diffuso e consumato, tanto popolare e conosciuto come la varietà rossa presente oggi nei nostri orti. Ricco di vitamine, minerali e  proprietà curative  si utilizzano prevalentemente le radici come antiscorbutico, antibatterico e astringente (limita la secrezione dei liquidi), anche in termini di gusto risulta più speziato e più gustoso delle varietà tradizionali che conosciamo. Anche le foglie possono essere utilizzate in cucina crude in insalata o cotte per aromatizzare e dare sapore a frittate o torte salate.

“Vale sicuramente la pena provare questa pianta quasi dimenticata anche in un’ottica di recupero della antiche varietà orticole e di tutela della biodiversità rurale,” spiega Damele.

“E’ importante far conoscere la nostra biodiversità e far capire che esistono ancora moltissime varietà da tutelare, varietà purtroppo scomparse o dimenticate, di cui si è perso un patrimonio storico e culturale inestimabile che va recuperato e promosso anche oltre i nostri confini nazionali. – spiega Marco Damele, fautore del progetto – Non esistono semi “nostri”: i semi, i bulbi le piante hanno sempre girato per il mondo regalandoci quel capitale di diversità biologica di cui siamo abituati ogni volta che osserviamo un fiore, una pianta od un ortaggio.  In Italia ci sono oltre 5000 specie botaniche non autoctone, cioè non originarie del nostro territorio ma arrivate in Italia grazie alla migrazione dei popoli, agli scambi commerciali o per casualità che quotidianamente noi consumiamo nelle nostre tavole, coltiviamo nei nostri terreni o ammiriamo nei giardini,” conclude.

Marco Damele, scrittore, imprenditore botanico-floricolo e tecnico biologico di Camporosso in provincia di Imperia, è protagonista da oltre vent’anni nel mondo della floricoltura del ponente ligure. Dai premi nazionali e internazionali ricevuti per la sua coltivazione di verde ornamentale, dopo un arricchimento professionale alla guida dei giovani agricoltori e grazie agli insegnamenti di Libereso Guglielmi, ha realizzato un giardino della biodiversità