arresto polizia frontiera
Immagine d'archivio

È stato fermato e controllato in frontiera dal personale della Polizia di Frontiera di Ventimiglia il 23 enne tunisino che il giorno di Pasqua ha sferrato tre fendenti  con un grosso coltello da cucina, con l’intento di uccidere,  un ragazzino “colpevole” di aver tentato di salvare la sua bicicletta sottratta dallo straniero. Ricercato dal mese di aprile.

I fatti: sono avvenuti a Cremona lo scorso 4 aprile, giorno di Pasqua. Un sedicenne si rende conto che un giovane straniero sta rubando la sua bicicletta poggiata a terra  a pochi metri da lui. Immediatamente lo insegue fino a raggiungere la sponda del fiume Po. A quel punto il malvivente scende dalla bici lanciandola a terra. Il ragazzino si precipita a recuperarla e mentre è chinato, lo straniero gli infligge tre colpi con un grosso coltello da cucina.  L’intenzione di ucciderlo appare evidente  perché il ragazzino viene dirottato  in una zona deserta e buia ed i  colpi  inferti sono diretti  alla nuca e alla tempia.  La morte viene scongiurata dalla prontezza di riflessi del sedicenne che schivandoli viene sì ferito ma non ucciso. Il ragazzino, terrorizzato, cerca la sponda del  fiume e si lancia in attesa di aiuto. Viene immediatamente  recuperato dagli  amici in attesa dei soccorsi.  

Lo straniero fugge facendo disperdere le tracce e pertanto viene emesso a suo carico un mandato di arresto europeo e un ordine di esecuzione della misura cautelare personale.

Il suo arresto: lo scorso  venerdì sera lo straniero tenta di varcare il confine diretto in Francia. Non avendo i requisiti per l’ingresso in quello Stato, viene respinto alla frontiera.

 Il personale della Polizia di Frontiera lo ferma e lo accompagna presso gli Uffici di Ponte San Luigi per procedere alla sua identificazione. Lo straniero risulta “conosciuto” alle Forze dell’Ordine con numerosi “alias” e pregiudicato per lesioni commesse a Cremona.  Gli accertamenti della Polizia di Frontiera proseguono per lunghe ore attraverso interrogazioni in Banca Dati,  rilievi fotodattiloscopici mediante comparazione impronte e AFIS, fino a scoprire che il giovane straniero era ricercato per tentato omicidio. A quel punto viene tratto in arresto.

L’esito dell’operazione della Polizia mette ancora una volta in evidenza l’efficacia dei controlli effettuati, controlli che il Dirigente del Settore di Frontiera, dr Martino Santacroce, ha voluto ancor più incisivi in concomitanza del periodo estivo e i fine settimana.  Il dispositivo di uomini e mezzi, messo in atto  come disposto dalla Direzione Centrale della Polizia delle Frontiere e Immigrazione e dalla 1^ Zona Polizia Frontiera di Torino per i profili di frontiera e dal Questore di Imperia per i profili di ordine e sicurezza pubblica, ha permesso di restringere  le maglie dei controlli permettendo così di assicurare alla Giustizia ben 25 persone tratte in arresto per reati vari,  nei mesi di luglio e agosto. Sempre nel medesimo periodo sono state messe in campo oltre mille pattuglie impiegando  quasi 2700 operatori che hanno potuto identificare circa 11.000 persone. Questi dati confermano pertanto l’impegno di tutto il personale della Polizia di Frontiera.