Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa congiunta a firma dei capogruppo in consiglio comunale a Imperia, Lucio Sardi (Gruppo consiliare Alleanza Verdi e Sinistra), Deborah Bellotti (Gruppo consiliare PD), ed Enrico Lauretti (Gruppo consiliare SocietĂ Aperta).
“‘Vogliamo parlare dellâacqua’. Solo 4 parole, prima sussurrate poi gridate dai cittadini che hanno preso parte alla manifestazione di protesta contro le maxi-bollette di Rivieracqua e che si sono accalcati nellâaula consiliare, sono la dimostrazione piĂč evidente della distanza dalla realtĂ del sindaco e della sua giunta.
Distanza maggiormente evidenziata quando lâamministrazione decide di discutere della irrinunciabile questione del âpalamito palangaroâ con centinaia di persone in cittĂ angosciate per non riuscire a pagare bollette retroattive per importi di anche oltre 500/600 euro. Emblematico, peraltro, il comportamento del Sindaco che Ăš stato assente durante tutta la discussione della pratica mentre le opposizioni vi hanno partecipato, abbandonando lâaula in segno di protesta solo al momento della votazione.
In aula consiliare si Ăš notato il silenzio verso i bisogni dei cittadini: non câĂš stato tempo per 5 minuti di sospensione che potessero consentire di ascoltarne le richieste, non câĂš stato tempo per una parola di conforto, per un segno di vicinanza per le centinaia di persone accorse per avere risposte.
Non rispondiamo alle dichiarazioni del sindaco per il quale âse questo Ăš il sistema la prossima volta le mozioni ve le fate da soliâ. Va notato che, se sono stati approvati quasi tutti i punti allâordine del giorno, lo si deve alla responsabilitĂ delle opposizioni, perchĂ© in aula inizialmente non câera neppure il numero legale.
Se la mozione su Rivieracqua – che le opposizioni volevano discutere e per cui si Ăš dovuto poi richiedere un Consiglio comunale dedicato – fosse stata portata allâordine del giorno di ieri sera non avremmo dovuto assistere a questo spettacolo.
Crediamo fermamente nel valore delle istituzioni e pertanto riteniamo che i problemi dei cittadini, ed in particolare questi relativi ad un bene irrinunciabile quale lâacqua pubblica, possano essere trattati in un clima civile nel prossimo consiglio comunale”.