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Era nell’area ormai da tempo, ma con la conferenza stampa di ieri sera del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, è arrivata l’ufficialità.

Le misure restrittive per contrastare il dilagare del coronavirus non termineranno il 3 aprile come inizialmente indicato, ma andranno avanti almeno fino al 13 aprile. Non cambia nulla quindi, si esce di casa solo per necessità e rimangono chiuse tutte le attività non essenziali.

Prosegue così il forte momento di crisi che sta colpendo i commercianti, il turismo e più in generale il mondo del lavoro. Ne abbiamo parlato con il presidente cittadino di Confcommercio Sanremo, Andrea Di Baldassare.

“L’apertura anticipata o affrettata sarebbe inopportuna per la grave situazione che stiamo vivendo,” spiega. “La problematica, però, è seria. Non solo a livello sanitario, ma anche a livello economico. Il contesto è tragico,” aggiunge.

“Credo – prosegue Baldassare – che ci sia la volontà da parte di tutti, in primis gli esercizi commerciali, di aspettare per aprire. Questo però implica che ci deve essere una vicinanza delle istituzioni e un aiuto concreto.”

“La palla passa quindi al Governo. I Comuni le risposte le hanno date. Non risolviamo i problemi spostando le tasse ad ottobre, ma è già stato un forte segnale. Noi e le amministrazione stiamo aspettando il nuovo decreto. Ad oggi è impossibile andare avanti con quello che si ha. Con il sistema che abbiamo in Italia, con una tassazione esageratamente forte, le attività lavorano sul quotidiano. Se ci ritroviamo chiusi per troppo tempo, senza avere aiuti concreti, rischiamo veramente il default,” dichiara il presidente di Confcommercio Sanremo.

“Questo non è il momento di fare politica. Bisogna fare squadra ed essere uniti,” conclude Baldassare.