video
play-rounded-outline
05:30

“Imperia è l’ultima provincia dell’impero e quella più disastrata dal punto di vista infrastrutturale”, esordisce Maurizio Canà, segretario regionale CGIL che stamattina ha presenziato al presidio “Pronto Soccorso in Codice Rosso” di fronte all’ospedale di Imperia.

Poche e chiare le richieste della mobilitazione: basta alla privatizzazione della sanità, richiedere un piano straordinario di assunzioni, diminuzione delle liste di attesa e maggiori risorse e fondi. “Noi spendiamo qui quasi 4 milioni di euro per mettere nei pronto soccorsi i medici che vengono dalle cooperative – dice Canà. – Stiamo privatizzando la sanità pubblica, e questo significa che non c’è nessuna programmazione sanitaria”.

“Noi, a livello nazionale, regionale e provinciale, diciamo che la sanità deve rimanere pubblica perché la sanità pubblica pensa tutti, una sanità privata è ad appannaggio solo di chi se lo può permettere – continua Fulvio Fellegara, segretario provinciale CGIL. – Lo slogan dice che vogliamo partire dal pronto soccorso come punta dell’iceberg, non come solo e unico problema del territorio, quindi in questa battaglia personale sanitario i cittadini sono dallo stesso lato e dalla stessa parte a chiedere una campagna di assunzioni straordinarie. Si spendono tra milioni e otto per i medici a gettone, che costano il triplo dei medici normali sperperando risorse pubbliche. E serve intervenire sulle liste di attesa perché è una privatizzazione indiretta, perché chi non può permetterselo e non può attendere non può aspettare un anno e mezzo per una visita”.

Le interviste complete a Canà e Fellegara nel video servizio a inizio articolo.