Tra due giorni la bozza del decreto sulla scuola diventerà legge. Tutti gli studenti di ogni ordine scolastico saranno promossi alla classe superiore anche se con insufficienze gravi e conclamate, certificate nel primo quadrimestre. Ovviamente si  tratta di una situazione assolutamente eccezionale e riferita solo e soltanto all’anno scolastico 2019/20.

All’inizio del prossimo anno scolastico, i docenti saranno tenuti, secondo le loro insindacabili valutazioni, a far recuperare le lacune agli studenti carenti nelle diverse materie. Solo per questi alunni il prossimo anno scolastico inizierà il 1° settembre mentre per tutti gli altri che non hanno ‘debiti’ la partenza scatterà più avanti.

Discorso a parte invece per i maturandi.

Se le lezioni potranno ricominciare entro e non oltre la data spartiacque del 18 maggio, essi avranno a disposizione un mese per prepararsi sia a scuola che a casa, l’esame di Stato sarà considerato uguale a quelli degli anni scorsi, con la prova scritta d’italiano il 17 giugno a carattere nazionale. Il secondo scritto, con doppia materia, arriverà a seguire e sarà ovviamente diverso a seconda dell’indirizzo di studio e verrà gestito direttamente da una Commissione Interna. A fine giugno inizieranno le prove orali.

L‘ipotesi che si prende seriamente in considerazione è però anche quella che il 18 maggio non sia possibile riaprire le scuole al 100%. In quel caso Lucia Azzolina, ministro per l’Istruzione, ha chiarito che non si sosterranno gli scritti ma un’unica e approfondita prova orale che durerà almeno un’ora e comprenderà anche esercizi sulle materie specifiche e caratteristiche dei vari indirizzi di studio, con evidenti similitudini riguardo l’esposizione di una normale tesi di laurea.

La terza e peggiore ipotesi infine riguarda l’impossibilità di un confronto diretto insegnanti-studenti, causa pandemia ancora in corso. In quella malaugurata ipotesi l’esame di maturità avverrebbe sempre e soltanto con un colloquio tra studente e docenti in ‘modalità telematica’, ma in ogni caso la valutazione finale non potrà assegnare, con rarissime eccezioni, voti troppo alti (100 e lode per esempio) o troppo bassi a causa di un periodo di studio ridotto di molto rispetto alla norma.

Meno complicato infine il futuro immediato per l’esame di terza media. L’ipotesi più accreditata è che si vada verso la presentazione di una semplice ‘tesina‘ da presentare ad una commissione di insegnanti solo interni e che conoscono bene il percorso di studio di ogni singolo alunno.