premio casinò di sanremo

La giuria popolare del “Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria” ha decretato la graduatoria finale. Per la Narrativa Edita primo posto a Saverio Simonelli per l’opera “Cercando Beethoven” (Fazi).

Secondo classificato Donatella Mascia per l’opera: “Una giulietta rossa” (Albatros) e terzo piazzamento per Alberto e Giancarlo Mazzuca con l’opera: “Gianni Agnelli in bianco e nero” (Baldini+Castoldi).

Per la narrativa internazionale opere tradotte questo il verdetto finale:

Alessandro De Vito per l’opera “Bata nella giungla” (Miraggi) ha prevalso su Marco Drago con l’opera “L’ultima canzone di Bobby March” (Bompiani). Terzo classificato Silvia Nugara e Claudio Panella con il volume “Delitti alle traversette” (Fusta editore).

Sono stati consegnati i gran Trofei a Marco Buticchi per “L’ombra di Iside” Longanesi, ad Andrea Vitali per “Un bello scherzo” (Garzanti) e a Mara Fazio per il saggio “Voltaire contro Shakespeare” (Laterza).

La giuria ha ritenuto di assegnare la Targa Casinò di Sanremo a Francesco Aquilar per l’opera “Mai più Lacrime di coccodrillo” (Franco Antonelli).

Francesco Aquilar, docente, psicologo e psicoterapeuta libero professionista. presidente dell’Associazione Italiana di Psicoterapia Cognitiva e Sociale riesce in questo saggio, che si legge come un libro di narrativa e si segue come un’opera di teatro, a indicare la strada per riscoprirsi e reinventarsi “senza lacrime di coccodrillo” imparando a perdonarsi.

La Giuria ha inoltre tributato le menzioni d’onore a:

Ambasciatore Domenico Vecchioni scrittore, saggista per l’opera: “I signori della Truffa” (DiarKos) un viaggio storico e ben documentato nella fantasia creativa di tanti geni della truffa in un divertente ed ironico saggio.

Beppe Conti per “Dolomiti da leggenda (Reverdito). Beppe Conti, giornalista sportivo, inviato opinionista rende omaggio ai grandi atleti su due ruote dal 1937 ad oggi che si cimentarono sulle Dolomiti unendosi idealmente alle classicissime della Riviera dei Fiori dalla Milano Sanremo al Giro d’Italia.

Il giornalista, scrittore Carlo Cozzi in un linguaggio quasi cinquecentesco molto colto, espresso nel volume “Chi ha ucciso messer Raffaello” (Pagine) evidenzia la figura di Raffaello, approfondita sia nell’aspetto biografico che in quello artistico, inserita nell’architettura dei luoghi della narrazione, negli usi e costumi di quel tempo.

Francesca Sensini, professoressa di italianità all’ateneo di Nizza e già dottoressa di ricerca dell’Università Paris IV Sorbonne nell’opera “Pascoli maledetto” (Il melangolo) codifica una realtà poetica antitetica rispetto all’immagine pubblica rassicurante, elaborando un codice poetico stratificato e criptato tutto da decifrare.

Bruno Vallepiano, scrittore, giornalista, sceneggiatore con il giallo nell’ultima fatica letteraria “Trappola per Lupi” (Golem) affascina il lettore che con Mauro Bignami dovrà risolvere l’omicidio di un caddy in un incastro di storie e vite con il classico colpo di scena.

Due le segnalazioni:

Morena Fellegara, operatrice sanitaria con la passione della letteratura noir presenta “Il gioco degli specchi” (Frilli) noir ambientato nell’Italia dei Mondiali del 1982. Bisogna spiegare un delitto difficile da decifrare con tanti diversi punti di analisi, che Marco riuscirà a far coincidere superando la rifrazione degli specchi che rende tutto troppo simile.

Postuma a Consuelo Priasco giornalista europarlamentare Rai tv, inviato speciale, già console on. di Malta, conferenziere internazionale, nell’opera “I tempi nostri” (Pagine) costruisce un viaggio onirico che è un penetrare nell’animo umano e del mondo alla scoperta dei motivi di errori e di situazioni difficili da comprendere.

Le motivazioni

Ad Andrea Vitali – Un Bello Scherzo

Per aver creato una nuova letteratura italiana sfumata con ironia, sensibilità e profonda conoscenza dell’essere a testimoniare la grandezza del piccolo mondo di provincia come stilema di sentimenti e di umanità.

A Marco Buticchi

Per aver trasferito il gusto dell’avventura, della parola che incalza e che rapisce, che conduce in una dimensione appositamente ideata dove domina il fascino della storia dove perdersi e al tempo stesso comprendere la nostra contemporaneità.

A Mara Fazio

Per aver tratteggiato ed approfondito in un alto parallelo culturale l’alternanza tra l’ordine del classicismo e l’impeto del Romaticismo in una diffida combattuta sul palcoscenico europeo dove la storia aveva già scritto l’epilogo della classicità fagocitata dalla ideale della modernità.

A Francesco Aquilar

Un’opera che media saggistica e narrativa in un confronto costruttivo alla radice dell’insoddisfazione fornendo quelle chiavi di lettura dell’io alla ricerca di una consapevolezza decodificata come voglia di cambiamento e miglioramento di sé e della propria esistenza.

A Beppe Conti – Dolomiti da Leggenda

Per aver esaltato i valori dello sport coniugati da un ambiente di sogno dove l’agonismo trasuda della valorialità espressa dai grandi uomini dello sport su due ruote.

A Francesca Sensini – Pascoli Maledetto

Per aver rievocato in maniera originale ed innovativa la poetica di un Pascoli riscoperto e interpretato in una dimensione che rivela i lati più misteriosi ma anche moderni del suo codice poetico.

A Carlo Cozzi – Chi ha ucciso Messer Raffaello

Per aver fatto rivivere, con sapiente ricostruzione storica. l’esistenza e l’ascesa artistica del divino Raffaello confrontandolo con i Grandi del suo tempo nel mistero della sua morte.

A Bruno Vallepiano – Trappola per lupi

Per il sapente intreccio che inchioda alla pagina in un crescendo di emozioni perse tra i mondi di un territorio che si fonde con i personaggi.

Segnalazioni

Monica Fellegara

Per aver condotto la narrazione tra storia e fantasia in una dimensione che richiama il ricordo e proietta in un futuro dove i personaggi si muovono alla ricerca di una verità a cui non si sfugge.

Consuelo Priasco – Tempi nostri

Per aver descritto l’universo parallelo delle mille possibilità di vita, d’amore e di morte nella ricerca di motivazioni e di un possibile riscatto esistenziale.

I Gran Trofei

A Marco Buticchi e Andrea Vitali il Gran Premio Internazionale “Casinò’ di Sanremo 1905”. A Mara Fazio il Gran Trofeo per la Saggistica.

Nel Decennale della scomparsa di Antonio Semeria è stato istituito il Premio alla Carriera attribuito al poeta e scrittore Giuseppe Conte.

Marco Buticchi viene premiato per l’opera “L’ombra di Iside” (Longanesi) e Andrea Vitali per il volume “Un bello scherzo” (Garzanti); Mara Fazio per il Suo lavoro: “Voltaire contro Shakespeare” (La Terza).

Marco Buticchi è il primo italiano pubblicato nella prestigiosa collana di Longanesi I Maestri dell’Avventura, insieme a calibri come Wilbur Smith, Patrick O’Brian e Clive Cussler. I suoi romanzi sono stati tradotti, riscuotendo notevole successo all’estero in lingua tedesca, spagnola, portoghese, romena e greca. Nel 2008 è stato nominato dal Presidente Giorgio Napolitano, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per aver contributo alla conoscenza e alla diffusione della lingua italiana nel mondo. Tra i suoi bestseller

Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956. Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo nel 1989 con il romanzo Il procuratore, premio Montblanc per il romanzo giovane. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago ( premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia e nel 2015 il premio De Sica.

Mara Fazio studiosa del teatro europeo del Settecento, Ottocento e Novecento in un’ottica storico comparatistica, ha insegnato Discipline dello spettacolo alla Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Il mito di Shakespeare e il teatro romantico (Bulzoni 1993); François Joseph Talma. Primo divo (Leonardo Arte 1999); Lo specchio il gioco e l’estasi. La regia teatrale in Germania dai Meininger a Jessner (Bulzoni 2003); La fabrique du théâtre (a cura di, con P. Frantz, Desjonquères 2010); Les Arts du spectacle et la référence antique dans le théâtre européen (a cura di, con P. Frantz e V. De Santis, Garnier 2018).

Il premio è stato intitolato ad Antonio Semeria, illustre personalità, eccellente professionista, amministratore pubblico, editore, scomparso nel 2011 che nominato Presidente del Casinò negli Anni 80, sostenne la nascita dei Martedì Letterari, come prosecuzione de “I Lunedì letterari” di Luigi Pastonchi. Semeria promosse le iniziative culturali ben conscio di come la Casa da Gioco dovesse tutelare e conservare la sua eredità e la sua immagine di salotto letterario e di elegante centro d’intrattenimento.

Questo l’albo d’onore del Gran Premio Internazionale “Casinò di Sanremo Antonio Semeria”: Mauro Mazza – Nicola Bolaffi – Giordano Bruno Guerri – Marcello Veneziani – Gennaro Sangiuliano – Bruno Morchio – Mario Vattani.