È tornata l’acqua a Portosole dopo l’interruzione dell’erogazione imposta questa mattina da Amaie a seguito di un contenzioso economico con la società Portosole CINS che gestisce lo scalo.

Durante l’incontro di questo pomeriggio i vertici della società e i dirigenti di Amaie hanno dimostrato la volontà di trovare un accordo e settimana prossima è previsto un tavolo tecnico.

A seguito dell’interruzione del servizio nel primo pomeriggio la Portosole CINS era intervenuta con una nota stampa: “AMAIE  – si legge nella nota della società – ha del tutto arbitrariamente interrotto la fornitura del servizio idrico in tutto il porto di Sanremo e negli annessi locali commerciali, provocando a Portosole, che ne ha la gestione da decenni, un danno gravissimo che va ad aggiungersi a quello economico già subito e che AMAIE si rifiuta di ristorare in toto”.

“La vicenda – scrive la Portosole – si protrae dal 2014, quando gli amministratori di Portosole si sono avveduti del fatto che da anni AMAIE – per effetto di un cumulo di vizi nella fatturazione – riscuoteva il corrispettivo per il servizio di  fognatura e depurazione per l’area portuale, che invece non è dotata della relativa struttura; nonché – prosegue – della ulteriore circostanza che a causa di un ulteriore errore negli addebiti sui contatori, AMAIE ha addirittura duplicato la fatturazione dei detti servizi, il tutto incassando così indebitamente da Portosole importi giunti al mezzo milione di euro”.

“Dopo anni di puntuali e motivate diffide e di incontri tra le parti – continua la nota -, AMAIE ha riconosciuto le errate duplicazioni nella fatturazione e ha emesso in favore di Portosole delle note di credito per il minor importo di circa € 70.000,00, ma insiste contro la logica e contro la legge nel pretendere che Portosole paghi il corrispettivo per il servizio di fognatura e depurazione anche per l’area del porto dove la rete fognaria notoriamente non esiste”.

“Una tale ostinazione – aggiunge la Portosole – non poteva che costringere Portosole – dopo anni di pagamenti in eccesso e avendo maturato un credito di centinaia di migliaia di euro – a respingere le fatture che AMAIE le inviava, chiedendo ripetutamente ma inutilmente che AMAIE rettificasse le voci eliminando quelle per un servizio che evidentemente essa non può addebitare all’utente”.

“Quindi, lo scorso febbraio, Portosole si è vista costretta a citare in giudizio AMAIE avanti al Tribunale di Imperia, chiedendone la condanna alla restituzione di € 494.026,14 e allo storno di ulteriori € 250.000,00 sulle fatture che AMAIE ha continuato ad emettere perseverando nei propri errori di fatturazione, nonché a proporre, pochi giorni fa,un ricorso di urgenza affinché lo stesso Tribunale di Imperia inibisse ad AMAIE di assumere qualunque iniziati va infondata e gravemente lesiva degli interessi di Portosole e di quelli dei  propri partner commerciali”.

In conclusione, Portosole ritiene che “l’interruzione della fornitura di acqua costituisca una misura del tutto arbitraria ed ingiustamente lesiva degli interessi di Portosole, la quale – suo malgrado – non può dunque che contestare anche pubblicamente, pur avendo auspicato che la paradossale vicenda fosse rimasta circoscritta alla riservatezza delle aule giudiziarie”.