Undici famiglie di Pontedassio sono totalmente isolate da ben cinque giorni.

Le precipitazioni incessanti che hanno interessato l’entroterra imperiese nello scorso fine settimana hanno fatto crescere il livello del torrente Impero. L’acqua è salita di oltre 30 cm sopra il guado che permette a queste famiglie di raggiungere la statale 28.

Gli abitanti della località di Santa Lucia sono costretti a lasciare le auto in un piazzale sulla sponda sinistra del torrente, poi proseguono a piedi attraversando l’Impero su una passerella traballante, posta a due metri sul pelo dell’acqua e appoggiata sulle pile del ponte in costruzione da oltre 30 anni. Devono salire al buio sulle stradine lungo la collina per raggiungere le loro abitazioni.

Queste famiglie non sono raggiungibili dai mezzi di soccorso, quali ambulanze o macchine con l’equipe medica a bordo, per cui in caso di bisogno la situazione diventerebbe drammatica.

L’unica alternativa per i mezzi di soccorso è una strada interpoderale molto sconnessa che passa dalla frazione di Bestagno, percorribile solo con mezzi fuoristrada o trattori.

L’isolamento di queste famiglie si ripete in tutti i casi di allerta rossa e arancione, anche senza la presenza di piogge abbondanti, in quanto il sindaco è obbligato dalle norme di Protezione Civile a chiudere il guado, interrompendo di fatto il transito. Il disagio che subiscono gli abitanti di località Santa Lucia è quindi prolungato per molti periodi durante l’inverno. La precaria passerella in ferro e il guado rialzato sono stati realizzati circa trent’anni fa, quale soluzione provvisoria, in quanto era in corso la costruzione di un ponte di cui a oggi si possono vedere soltanto i piloni, perchè l’opera non è mai stata completata.

Il sindaco di Pontedassio Ilvo Calzia, che all’epoca ha contribuito a costruire queste opere provvisorie, dichiara: “Sono molto dispiaciuto per ildisagio prolungato e il pericolo di queste famiglie e mi attiverò per richiedere tutti i finanziamenti necessari per completare l’attraversamento del torrente. Non tollero che ancora una volta, dopo trent’anni, le istituzioni e chi deve riconoscere l’urgenza e l’indifferibilità di quest’opera non accolga le mie richieste per risolvere definitivamente il problema. Parliamo sempre di sicurezza dei cittadini e questo mi sembra un caso emblematico, che merita l’assoluta priorità”.