Donatella Vivaldi Confartigianato Imperia

La Confartigianato di Imperia interviene in merito alla decisione di inserire il ponente ligure in Zona Rossa.

“Considerando da sempre prioritario l’aspetto sanitario, quello che lascia più interdetti, come già sottolineato in passato in occasione delle chiusure per San Valentino ed il Festival, riguarda la tempistica di comunicazione di tali provvedimenti. Appare incomprensibile, in assenza di spiegazioni, la decisione di anticipare di un giorno. Se il problema è legato ai timori di possibili assembramenti per la bella stagione e il fine settimana di Pasqua, sarebbe bastato organizzare controlli capillari sul territorio per il rispetto delle regole senza dover mettere in crisi le attività economiche”.

“Già da ieri sera era evidente lo sconforto di tutte le imprese  che rappresentiamo – ha dichiarato Donatella Vivaldi, presidente di Confartigianato Imperia – Ricevere la comunicazione di inserimento in Zona Rossa alle ore 19, con tutte le chiusure e le limitazioni previste, ha rappresentato un evidente problema per tutte le attività che vivono di programmazione. Un problema che, con così poco preavviso dall’entrata in vigore del provvedimento, ha riguardato tutti i settori. Ne è un esempio il mondo del benessere, con acconciatori e centri estetici, che per oggi avevano già l’agenda completa di appuntamenti per i trattamenti prenotati in vista del weekend di Pasqua. Più volte abbiamo ribadito come in queste attività, grazie al rispetto delle regole anti Covid, non si siano mai registrate emergenze di contagio. Per noi la sicurezza rimane prioritaria, ma chiediamo che questi provvedimenti vengano assunti e comunicati per tempo, in modo da non generare confusione e ulteriore danno economico alle attività che ormai da oltre un anno si trovano ad affrontare una situazione sempre più difficile. Posticipare di 24 ore l’inserimento in zona Rossa non avrebbe infatti comportato particolari conseguenze, permettendo però alle imprese di organizzarsi e smaltire il lavoro già programmato”.