[beevideoplayersingle adstype=”video-ads” videourl=”https://vimeo.com/261690128″ videoadsurl=”https://vimeo.com/236432438″ adsurl=”http://www.rivierarecuperi.com/”]

Un monologo struggente e intensissimo.

Aldo Rapé, accompagnato dalla musica dal vivo e originale di Sergio Zafarana, è salito sul palco della Chiesa Anglicana di Bordighera ieri sera, per incantare il pubblico con la storia di uno dei tanti, troppi, bambini che in passato hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia, in particolare quella di Gessolungo, distante tre chilometri dalla città di Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo. Nel 1881 e nel 1958 due immani tragedie colpirono infatti la miniera di Gessolungo, dove morirono numerosi minatori tra cui molti bambini, chiamati “carusi”.

Ma il racconto è anche la storia del riscatto e forse della condanna della più grande isola del Mediterraneo, in cui tre sono i chilometri percorsi ogni giorno da Peppino per smettere di essere un bambino. A dieci anni il piccolo ha infatti solo tre chilometri per diventare grande e non essere “cchiu un picciriddu” e diventare invece “un carusu”.

Sergio Zafarana racconta questa storia emozionante ai microfoni di Riviera Time.