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“Da dati Fipe soltanto il 46% dei locali italiani ha a disposizione un dehors, per il residuo il lockdown continua fino a giugno”. Con queste parole il presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi commenta il piano di riaperture varato dal Governo in partenza dal 26 aprile.

In questa data ripartiranno, in zona gialla, bar e ristoranti ma soltanto all’aperto sia a pranzo sia a cena. Una nota positiva a metà, se così si può definire, per gli esercenti come spiegato a Riviera Time da Lupi.

“Ogni iniziativa verso la riapertura è un segnale positivo – sottolinea. L’importante è che finisca il balletto apertura chiusura, ma che si apra in sicurezza per continuare l’attività delle imprese. Nello specifico aprono i ristoranti e i bar con i dehors perché si parla di possibile fruizione di spazi aperti. Credo che vada fatto uno sforzo di logica. Se è vero che questa tipologia di attività può essere svolta con il colore giallo, va detto che fino a oggi quello che conoscevamo come tale prevedeva l’apertura a pranzo dentro e fuori. Quindi abbiamo questo plus serale dei dehors, ma al contempo la diminuzione degli spazi fruibili interni dove non si può operare. Si crea quindi una disparità tra chi ha il dehors e chi non lo ha, fermo restando che meteorologicamente il mese di aprile non si sta dimostrando molto clemente. Prendiamo la positività dell’iniziativa, vedremo come riusciranno i nostri legislatori a correggere in corsa eventualmente questo provvedimento”.

Lupi ha fatto poi un punto sulla complessa situazione economica del periodo covid-19: “L’esplosione delle difficoltà sarà nell’anno 2021 – dice il presidente della Camera di Commercio. Intanto si sbloccheranno i licenziamenti e avremo un grosso disagio sociale e per le aziende, quando riapriranno a cascata gli obblighi di pagamento, servirà un allungamento delle provvidenze e degli ammortizzatori altrimenti sarà un anno drammatico”.