Mancano pochi giorni al 6° appuntamento della rassegna Seconda stella a destra…Libriamoci tra sapori e profumi a Perinaldo‘, in programma venerdì 26 agosto alle ore 18 nella Sala Consiliare del Comune di Perinaldo, organizzatore della manifestazione giunta alla metà del suo percorso.

“Protagonista” dell’incontro sarà la figura della moglie dello scrittore Oscar Wilde, anche lei scrittrice, giornalista, oltreché attivista dei diritti delle donne, morta a Genova, raccontata da Laura Guglielmi, giornalista e scrittrice di Sanremo, nel suo libro Lady Constance Lloyd. L’importanza di chiamarsi Wilde”.

Il testo di Laura Guglielmi, che ha il pregio di portare alla ribalta una straordinaria figura femminile poco conosciuta al grande pubblico, contiene anche un’interessante descrizione della Sanremo di fine XIX secolo, visitata da Lady Constance, con le sue ville e alberghi di lusso, i parchi e i giardini rigogliosi, tanto apprezzati da nobili e aristocratici del Nord Europa e non solo, che proprio in quel periodo e nei decenni successivi, con la loro forte presenza, fecero della cittadina della Riviera di Ponente un esclusivo centro di soggiorno.

Presenta l’Autrice la giornalista Manuela Di Pietro.

Sinossi – Tre atti, come la celebre commedia, L’importanza di chiamarsi Ernesto, che decretò il successo di Oscar Wilde.

La vita di Lady Constance Lloyd, però, non fu leggera e scoppiettante come una pièce dello scrittore che scelse per marito, ma nemmeno infelice. Di origine irlandese, come Wilde, crebbe in una famiglia agiata, con una madre insoddisfatta e violenta e un padre assente ed egoista. Molto più dotata del fratello Otho, non ebbe accesso alla sua stessa formazione perché le donne non potevano frequentare l’università. Conobbe Wilde in un salotto in cui lei leggeva in italiano un canto della Divina Commedia. Insieme avrebbero conquistato Londra e incarnato un modello di coppia innovativa e originale. Lei diresse una rivista che auspicava la rivoluzione della moda, e scrisse racconti, aiutando anche il marito a mettere ordine nelle sue opere.

Ma il loro sogno è destinato a infrangersi contro i continui debiti contratti da Wilde e con l’affacciarsi, nella loro vita, di Lord Alfred Douglas, Bosie. La relazione omosessuale tra Oscar e il giovane aristocratico sfocerà nel famoso processo per “sodomia” e “atti osceni (gross indecency)”, che vedrà Wilde come protagonista e unico condannato. Pur essendo l’artista più famoso del suo tempo, lo scrittore verrà messo all’indice dalla bigotta società vittoriana, che prima lo aveva acclamato. Ma Constance non abbandonerà mai il marito e saprà anche difendere i suoi figli dalla pesante eredità del nome che portano e reinventare se stessa.

Nel 1896, dopo lo scandalo del processo, Constance dovette quindi fuggire dall’Inghilterra e si trasferì in Italia, nella Riviera Ligure, dove viveva l’amica Lady Margaret Brooke, la sua “principessa asiatica”: prima a Nervi e poi a Villa Elvira a Bogliasco. Forte e coraggiosa, nonostante i suoi problemi di salute, continuerà fino all’ultimo a credere in se stessa e nelle sue capacità, vivendo anche una nuova intensa relazione.

È sepolta nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova.