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“Ancora ieri, la nostra presidenza nazionale ha chiaramente espresso agli organi politici la necessità di chiudere in lockdown totale tutta la nostra nazione”.

A confermare questa necessità è il dottor Francesco Alberti, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Imperia.

“È vero che le regioni hanno numeri diversi riguardo al contagio ma è indiscutibile che il numero dei positivi stia crescendo ovunque. E l’opinione pubblica è convinta che il virus sia meno aggressivo rispetto a quello della scorsa primavera e che si muoia di meno: tutto ciò non è assolutamente vero. Quel che è vero è che ci sono meno ricoveri in ospedale e nei reparti intensivi e meno giorni di ricovero grazie a nuove terapie che possono far guarire più in fretta dal punto di vista clinico”.

“Ci sono per il momento meno pazienti in rianimazione ma le stime ci inchiodano verso una saturazione totale dei posti letto in Liguria nell’arco di un paio di settimane a scapito delle altre patologie”.

“Già oggi la nostra Asl1 entra nella ‘fase 5’ con molti laboratori chiusi per lo spostamento del personale verso le malattie infettive. Questo aspetto non è accettabile, a tutti i malati va garantita l’assistenza necessaria per le loro cure e per seguire le adeguate terapie”.

“Io capisco benissimo quelli che sono i problemi dei commercianti e del tessuto economico – sottolinea – ma ne ho sentiti molti che preferiscono chiudere adesso per tre o quattro settimane e poter tornare a lavorare per Natale piuttosto che questa incertezza e con pochissima gente in giro in un periodo morto”.

“Confesso di essermi stupito quando alla nostra regione è stato attribuito il colore giallo invece che arancione come tutti noi pensavamo. Non spetta a noi designare i colori dell’emergenza ma possiamo dare dei consigli. Ai giovani e ai loro genitori dico: attenzione, ci sono troppi ragazzi e ragazze che girano senza mascherina e creano assembramento. Mi chiedo se i genitori di oggi non hanno più il potere di imporre ai propri figli certe regole da seguire, a volte mi sembra di vivere in un mondo senza più coscienza”.

“Nella nostra provincia non siamo ai livelli di Genova – conclude il dottor Francesco Alberti – già alcuni pazienti vengono portati in ospedale a Sanremo perché nel capoluogo regionale non ci sono quasi più posti letto. Io penso che tre settimane di confinamento totale, sino alla fine di questo novembre, potrebbero essere sufficienti per farci trascorrere un Natale più sereno. Se non si può fare un lockdown totale, bisogna che tutta la gente dimostri serietà, uscire solo quando indispensabile e lasciamo i nostri ragazzi in casa con didattica a distanza impedendogli però di fare comunella al pomeriggio”.