Il terzo trimestre 2018 è iniziato con una discreta crescita in luglio (+4,7%), un forte incremento in agosto (+9,5%) e con un calo del 25,4% in settembre. Commentando i dati di agosto, gli addetti ai lavori sostenevano che non si era in presenza di un vero boom ed ora, commentando il dato di settembre, sostengono che non si è in presenza di una vera caduta del mercato.

L’andamento dell’estate 2018 è infatti dovuto all’esigenza delle case automobilistiche di smaltire entro agosto le giacenze di vetture non omologate Euro 6C o Euro 6D anche in relazione all’introduzione, sempre dal 1° settembre, della norma WLTP. Questa esigenza ha spinto molte case a forzare le vendite con sconti e promozioni per smaltire tutte le auto che non avrebbero potuto essere immatricolate dal 1° settembre (salvo una piccola quota “in deroga” fino ad agosto 2019).

La pressione sulla domanda di luglio e agosto ha avuto ovviamente effetti positivi sulle immatricolazioni, ma ha avuto anche una ripercussione negativa su settembre, che ha chiuso con il calo di cui si diceva. Per valutare correttamente i risultati dell’estate anomala dell’auto che ci siamo appena lasciati alle spalle è dunque opportuno, fare riferimento, più che ai dati dei singoli mesi, a quelli del terzo trimestre che accusa un calo del 7% sullo stesso trimestre del 2017.

Se si considera che il primo semestre 2018 aveva chiuso il suo bilancio con un calo dell’1,5%, nel consuntivo a fine settembre vi è un leggero peggioramento (-2,8%). Vi sono però le condizioni perché si verifichi un moderato recupero nell’ultimo trimestre dell’anno. Dall’inchiesta condotta sui Concessionari emerge infatti un moderato ottimismo sull’andamento della domanda nei prossimi mesi. In particolare la quota di operatori come FCA, Citroen, Suzuki, Pegeout, Skoda e VW che si attendono un mercato stabile o in aumento entro la fine dell’anno è salita al 70% dal 50% di giugno. Non vanno tuttavia sottovalutate le incertezze del quadro economico di ottobre e dei prossimi mesi fino a fine anno. Gli ultimi dati disponibili sul Pil trimestrale mostrano un tasso di crescita in decelerazione, anche se, l’occupazione nella Riviera di ponente appare in recupero ed anche la fiducia dei consumatori della provincia di Imperia tende a migliorare.