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Ha preso il via ieri sera, giovedì 4 luglio, la nuova edizione di ‘Incontri a Imperia‘, la rassegna ideata e condotta dalla giornalista Lucia Scajola e promossa dal Comune di Imperia con il contributo della Fondazione Passadore.

Sulla Banchina Aicardi del porto di Oneglia, gremita di pubblico, si è tenuta la prima delle tre serate gratuite dedicate all’informazione, alla politica e al confronti sull’attualità.

Protagonista dell’incontro inaugurale è stato Paolo Mieli, storico e già direttore del Corriere della Sera, che ha dialogato con il giornalista Roberto Arditti a partire dal suo ultimo libro “Fiamme del passato” (Rizzoli), un’analisi della storia del Novecento alla luce delle sfide del presente. Un libro che parla anche e soprattutto delle origini profonde di queste crisi, fatte di un susseguirsi di vicende ingarbugliate e nebulose, oltre che della necessità di risolverle.

“Soprattutto”, dice il giornalista, “questa è un’occasione per commentare le notizie del giorno, che purtroppo si susseguono senza sosta. Avevamo tutti sperato di portare finalmente la pace in Ucraina e a Gaza, invece nulla è cambiato. L’incontro tra Putin e Trump è andato malissimo, nel senso che Trump ne è uscito decisamente sconfitto, mentre Putin appare soddisfatto della situazione. A Gaza, invece, tutto resta ancora molto incerto. Credo che questa estate sarà decisiva per trovare un accordo”.

Assente per motivi di salute Paolo Del Debbio, che non ha potuto partecipare in presenza, ma è comunque intervenuto telefonicamente durante la serata, offrendo alcune riflessioni tratte dal suo saggio ‘Siamo tutti filosofi senza saperlo‘ (Piemme), incentrato sul legame tra pensiero filosofico e vita quotidiana.

Mieli arriva sul palco di Banchina Aicardi un anno dopo l’ultima visita nel capoluogo imperiese, prima della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Usa, che il giornalista aveva detto al tempo di temere molto.

In uno dei momenti chiave della conversazione, il saggista, che alterna un’analisi lucida e razionale a momenti di sottile e pungente ironia – suo tratto distintivo – ripercorre altri episodi del passato, evidenziando il legame diretto tra lo scoppio di pandemie – dalla peste di Giustiniano fino al Covid-19 – e le guerre che ne sono sempre seguite. Tuttavia, conclude il suo intervento aprendo uno spiraglio di speranza più luminoso.

“Chiaramente quando noi pensiamo a questi eventi pensiamo sempre alle componenti più terribili e strazianti che le compongono”, dice. “Molto spesso in questi eventi così tragici escono fuori, oltre all’orrore, anche stralci di grande umanità, generosità, amore e coraggio impensabili. E senza nessuna eccezione, tutti questi momenti tragici sono sempre stati accompagnati da grandi balzi in avanti in termini di pace, prosperità e benessere”, conclude Mieli.

La rassegna proseguirà stasera, con ospite Giuseppe Cruciani.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Paolo Mieli e le immagini della serata.