giuseppe trucchi

Il consigliere comunale di minoranza a Bordighera, Giuseppe Trucchi è intervenuto con una nota stampa sull’ospedale Saint Charles a seguito dell’annuncio del presidente della Regione Giovanni Toti sul passaggio della gestione ai privati a inizio 2023.

“Vedo in questi giorni con interesse che movimenti dell’associazionismo ponentino e privati cittadini stanno concentrando la propria attenzione sul futuro dell’ospedale S. Charles di Bordighera dopo le recenti dichiarazioni del presidente della Giunta regionale Giovanni Toti che ha ancora una volta rinviata a data da destinarsi la firma del contratto con il privato che dovrebbe gestire la struttura garantendo comunque che con l’inizio del prossimo anno 2023 tutto dovrebbe essere perfezionato e che da gennaio 2023 la gestione privata in convenzione con ASL1 dovrebbe essere avviata (saranno allora passati quasi 5 anni dal bando di gara).

Come cittadino, come medico e come consigliere comunale di Bordighera che è il Comune proprietario dell’ospedale chiedo al presidente di voler cortesemente dare risposta a tre domande che mi sembrano oggi irrinunciabili.

1) Quali erano dettagliatamente e precisamente le critiche e le riserve che avevano portato poche settimane fa il direttore generale Silvio Falco a rifiutare la firma del contratto e pare persino a chiedere la revoca del bando? Erano forse legati ad una insufficiente tutela delle necessità legate alla gestione di servizi complessi, articolati e costosi?
2) Come sono state superate queste criticità visto che la Giunta regionale pare essere intenzionata a recepire tecnicamente il contratto e vincolare il prossimo direttore generale alla firma rifiutata dal predecessore?
3) Non ritiene il presidente che sarebbe opportuno che il nostro territorio potesse essere amministrato per quello che riguarda la gestione ASL da un direttore generale che avesse davanti a se il tempo necessario per creare quella rete di conoscenze e rapporti indispensabili per una gestione così complessa? La figura di un commissario parrebbe quasi una ulteriore conferma del modesto peso della nostra provincia già penalizzata sul piano delle risorse economiche sanitarie.

Spero in una risposta che chiarisca i dubbi e le preoccupazioni di molti nostri cittadini”.