Continua la vicenda giudiziaria legata al maxi sequestro di beni eseguito dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Imperia in seguito all’operazione denominata “Rebound”, nell’ambito della quale la Squadra Mobile di Imperia aveva indagato, tra gli altri, Rinaldi Giuseppe ed i suoi figli Matteo e Luca per traffico di importanti quantitativi di sostanze stupefacenti di vario genere, fatti per i quali i tre familiari sono tutt’oggi ancora detenuti.

Nelle scorse settimane erano stati posti sotto sequestro beni mobili e immobili rivelatisi – alla luce degli accertamenti patrimoniali condotti congiuntamente dalla Squadra Mobile della Questura e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Imperia – nella disponibilità della famiglia Rinaldi, per un ammontare di quasi 1 milione di euro, sulla base di un decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Imperia su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Avverso tale provvedimento i tre Rinaldi ed Alabanese Grazia, moglie di Giuseppe e madre di Matteo e Luca, individuata quale intestataria fittizia di gran parte dei beni posti in sequestro, avevano proposto richiesta di riesame.

All’esito dell’udienza, svoltasi nella giornata di ieri, l’istanza difensiva è stata integralmente rigettata dal Tribunale per il Riesame di Imperia – che ha quindi confermato il sequestro di tutti i beni – ed i ricorrenti sono stati anche condannati alle spese processuali.