Olivicoltore punto da vespa velutina finisce al pronto soccorso.
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Negli scorsi giorni è avvenuto un nuovo caso di puntura da vespa velutina: l’episodio è accaduto in località “Toscan”, a Costa Carnara frazione di Dolcedo nell’entroterra imperiese.

Un olivicoltore, recatosi in campagna per sbattere le olive, ha inavvertitamente fatto cadere un nido di velutine attualmente attivo. È stato attaccato da tre vespe che lo hanno punto in zone diverse del corpo, tra cui in un occhio.

L’uomo si è inizialmente recato nella farmacia di Dolcedo, per poi essere indirizzato al pronto soccorso dove gli è stato iniettato del cortisone per contrastare possibili reazioni allergiche; fortunatamente non ha riscontrato complicanze in seguito.

Negli ultimi anni diversi sono stati i casi analoghi, alcuni anche più gravi. La puntura di questa specie aliena proveniente dall’Asia può infatti provocare una grave reazione allergica, un vero e proprio shock anafilattico che può risultare fatale. Un caso, stando ai giornali nazionali, sarebbe avvenuto in Spagna nel mese di maggio quando un uomo di 54 anni è morto dopo essere stato punto. Diverse le vittime registrate in Cina e Giappone.

Ma l’espansione di questo insetto rappresenta un pericolo non solo per l’uomo ma anche per l’ecosistema locale.

Ne abbiamo parlato con Natalino Trincheri, apicoltore imperiese: “L’insetto, di dimensioni maggiori rispetto alla tradizionale vespa, è arrivato alcuni anni fa in Italia direttamente dalla Francia. È stato importato in Francia tramite, si presume, un carico di piante arrivate dalla Cina. Ha poi iniziato una vera e propria colonizzazione arrivando prima nel Ponente ligure e poi in tutta la Regione fino alla Toscana”.

Questo insetto sta recando gravi problemi, in quanto mangia e uccide le api, importantissime per il nostro ecosistema: “La vespa si piazza in volo davanti all’alveare e cattura le api quando escono e quando rientrano nell’arnia – prosegue Trincheri – le api che sentono questa presenza non escono più dall’alveare, rallentando il loro ciclo vitale. Il danno riguarda la produzione meno intensa di miele, oltre che la morte delle api stesse”.

Il nido delle vespe velutine è di grandissime dimensioni: “Può arrivare ad essere grande come una damigiana d’olio di 50 litri”, spiega l’apicoltore.

Il problema, che sussiste da ormai diversi anni, crea un grave pericolo sia per l’apicoltura che per l’uomo stesso. Bisogna quindi intervenire, ma in quale modo è possibile farlo?

“Quando si avvistano questi nidi bisogna contattare immediatamente la Protezione Civile, che provvederà a distruggerlo con macchinari appositi”, invita Natalino Trincheri.

Servizio video e articolo a cura di Martina Bonsignorio.