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Il progetto “Stamoil” finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale della Regione Liguria è pronto a creare le basi per una filiera agroalimentare delle olive in salamoia di eccellenza garantita e sicura. “Stamoil” nasce dall’incontro tra tecnologia e natura, con l’obiettivo di gettare le basi per una filiera agroalimentare che veda il rilancio di un prodotto della tradizione olivicola ligure, nel pieno rispetto dei processi naturali e nell’ottica di un’eccellenza garantita e sicura.

Il progetto, realizzato da Coldiretti Imperia in collaborazione con MICAMO (Spin Off dell’Universitá di Genova), ACTIVE CELLS (ente di ricerca nel settore delle Biotecnologie) e le aziende olivicole Bassan, Siffredi e Fazio nell’ambito della Misura 16.2 del PSR 2014-2020.

Un traguardo ottenuto grazie alla collaborazione di tutti i partner di progetto che, con orgoglio, possono ora presentare i risultati agli olivicoltori e a Regione per un prodotto tipico del Made in Liguria: le olive taggiasche in salamoia.

Gli starter microbici ottenuti dal progetto “Stamoil” consentono infatti il perfezionamento del processo produttivo delle olive in salamoia che garantirà un vantaggio competitivo agli olivicoltori. Ottimi sono i risultati ottenuti. Lo starter “Stamoil” ha permesso infatti di individuare i ceppi batterici e fungini in grado di avviare la fermentazione in modo naturale, razionalizzando le produzioni ed evitando perdite di prodotto. Non meno importante, l’uso degli starter riduce i tempi di fermentazione, permettendo, a chi vorrà utilizzare questo protocollo, un accesso anticipato del prodotto sul mercato. I primi test di assaggio, condotti in collaborazione col Panel Leader Roberto De Andreis, Membro del Gruppo Esperti Olive da Tavola presso il Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) MADRID, hanno evidenziato un miglioramento del profilo qualitativo del prodotto. Questi risultati andranno ulteriormente convalidati con l’aiuto di Regione Liguria che, fin dall’inizio, ha creduto e crede nei progetti di innovazione in agricoltura.

“Si auspica che insieme si possa traguardare altri risultati per migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti di eccellenza della nostra regione individuando delle procedure in sintonia con gli obiettivi europei nell’ambito dell’economia circolare e dell’agricoltura di precisione”, affermano il presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il direttore provinciale Domenico Pautasso. “Siamo molto orgogliosi di presentare questo progetto perché costituisce un’importante innovazione nata dall’incontro tra tecnologia e natura. Negli ultimi anni il settore olivicolo, sta subendo ingenti cali di produzione a causa del cambiamento climatico e dell’abbandono sempre più consistente del territorio”.

“Coldiretti si sta impegnando per scrivere una nuova pagina di olivicoltura all’avanguardia, unica e distintiva, ma per fare questo c’è bisogno di ricerca e sperimentazione. Stiamo andando verso il Green Deal e il Farm to Fork ma se non abbiamo a disposizione strumenti come fitofarmaci di origine microbica o sperimentazioni che partono dai batteri “buoni”, non lo raggiungeremo mai. Abbiamo bisogno di nuove infrastrutture, di nuove reti irrigue, di digitalizzazione, richieste che abbiamo già avanzato. Abbiamo poi bisogno di strumenti di formazione e informazione e di una consulenza tecnica agronomica innovativa per le nostre imprese. Abbiamo sostanzialmente bisogno di una olivicoltura professionale”, concludono.